Da quando ho iniziato a spignattare ho imparato un mondo di cose e spesso le informazioni che penso siano corrette mi accorgo che
vanno costantemente aggiornate e corrette perché grazie alle prove di spignattatori più o meno esperti, si scoprono sempre cose o argomenti nuovi. In pratica, frequentando il forum di Lola non si smette mai d'imparare, è decisamente un luogo insostituibile :)
Di conseguenza, il mio modo di fare creme in casa è decisamente cambiato nel tempo e volevo condividere con voi qualche
consiglio a random che ho imparato nel tempo per dare vita a delle cremine sempre più belle :) e spignattare in allegria!
Consiglio n. 1: sulla gomma xantana.
1a. Vi consiglio intanto di acquistare la gomma Xantana da Aroma-Zone.com che vende quella di
grado trasparente che a me sembra dare dei gel meno bavosi di quella normale.
1b. Trovo sia meglio preparare il gel di Xantana
a freddo: in un contenitore mettete l'acqua e ci versate sopra "a pioggia" la Xantana e la lasciate in ammollo per qualche ora, poi date una sonora frullata ao "trucco" più non posso e lo lasciate nuovamente riposare fino al giorno successivo.
Se non volete aspettare tutto queste tempo, il gel si può già usare una volta che la xantana si è ben idratata, senza frullare né attendere ancora.
Ad ogni modo, è un metodo che richiede taaaanta pazienza - che io di norma no ho - ma così facendo le bolle nel gel non ci sono; cosa che accade se preparate il gel sul momento e poi frullate: secondo me, quelle bolle rimangono nella crema e se vi viene densa, non se ne andranno mai più: oltre ad essere antiestetiche, minano la stabilità della nostra crema. Decisamente le bolle sono out :)
1c. Di recente
si scoprì che le creme contenenti gomma xantana danno una sensazione di
maggiore idratazione sulla pelle, perciò è sempre bene aggiungerne anche solo uno 0,1% alla nostra fase acquosa.
Consiglio n. 2: sul carbomer.
2a. Uso del carbomer (
Tego Carbomer o
Carbomer 940 della Farmacia Vernile):
in un contenitore dove avete messo l'acqua, versate sopra a pioggia il carbomer e avete due possibilità:
- lo lasciate a idratare completamente e il gel viene meglio,
- frullate finché non spariscono tutti i grumi.
Una volta pronto, il gel sarà ancora bruttino e grumoso e va "tamponato" (ha ph 4 e va alzato a 6) aggiungendoci qualche goccia di s
oluzione di soda caustica* e vedrete che si formerà un bel gel denso.
Mi raccomando di aggiungere una goccia alla volta poiché, se esagerate, rischiate di alzare troppo il ph e il gel *puff* si smonta.
Se avete la fortuna di essere entrati in possesso del
Carbopol Ultrez 21, la formazione del gel è molto più veloce: basta versare a pioggia il Carbopol sull'acqua, attendere massimo 3 minuti e tamponare con la soda e
voilà! il gel è bello che pronto: tutta un'altra vita.
So che la Farmacia Vernile ha messo in listino il
Carbopol Ultrez 10 che non sarà spettacolare come l'Ultrez 21 ma mi pare di capire dai siti web dei fornitori che dovrebbe essere di più facile utilizzo rispetto al carbomer "classico".
2b. Il Carbomer è un tipo
un po' delicato!
Dicevo che un gel di carbomer non può avere un ph superiore a 6 sennò possiamo salutarlo con la manina. Allo stesso modo, non tollera i sali.
Di conseguenza, ci sono alcuni ingredienti con cui non va d'accordo:
- Sodio Ascorbil Fosfato: è un sale (né la Vit C - acido ascorbico)
- Aloe
- Sodium PCA, Sodio Lattato, Potassio Sorbato e Sodio Benzoato: tutti salini
- I tensioattivi: contengono sale
- Proteine quaternizzate e Pantenolo: che sono specialisti nello smontare creme e detergenti
Per quel che mi riguarda, per far convivere il carbomer e gli attivi ho alzato la percentuale d'utilizzo fino all'1% e forse più (di norma lo utilizzo allo 0,3%).
2c. Quando facciamo una crema con il carbomer,
non tamponiamo il gel prima di emulsionare ma dopo aver aggiunto la fase C. Così facendo, sara più facile lavorare la crema che rimarrà più fluida in fase di emulsione e di aggiunta della fase C.
Se però intendete aggiungere "attivi smontanti", conviene tamponare prima della loro aggiunta così vi eviterete dei grumi che non se ne andranno più via.
A volte è un mondo difficile, lo so!!!
Dulcis in fundo, un super-topic sul carbomer, dal forum di Lola,
qui.
*
Soluzione di soda: 20 gr di soda su cui verserete 80 gr di acqua da lasciar raffreddare (si scalda) ed imbottigliare in un contenitore con contagocce.
Consiglio n. 3: creme dense sempre e comunque.
A me, le creme per il viso
piacciono dense e da vasetto. Inizialmente, il mio proposito era la formulazione di creme interamente ecobio ma mi venivano proprio brutte: bavose e liquidose... non si potevano vedere, colpa della xantana. Così sono passata al carbomer che dà gel belli densi e per nulla filmanti.
Qualche mese fa però, sempre dal forum di Lola,
fu svelato il segreto per ottenere creme belle dense senza il carbomer. Come vedete, anche questo è un procedimento un po' lunghetto che io però accorcio così:
dopo aver emulsionato la crema, la metto in un bagnomaria freddo (cambio l'acqua del pentolino insomma) ed inizio a frullare per almeno 10 minuti finché la crema non si addensa improvvisamente ed in quel momento, bisogna fermarsi onde evitare che torni fluida.
Il contro è che così facendo bisogna prestare particolare attenzione ad incorporare meno bolle possibile.
Consiglio n. 4: la frullatina finale.
Date sempre una frullatina finale alla vostra crema anche dopo l'aggiunta della fase C.
Così siamo sicure che tutto è ben amalgamato, la crema si addenserà di più ed avrà una texture più fine e di conseguenza migliore. O viceversa, non date la frullatina finale se non volete che la crema si addensi troppo.
Consiglio n. 5: il colore.
Spesso capita che la
crema venga giallina per via degli attivi colorati, con l'aggiunta di qualche goccia di colorante idrosolubile rosso possiamo farla diventare rosa. Un po' più affascinante, no?
Consiglio n. 6: gli attivi in polvere.
Per poter aggiungere gli attivi in polvere in fase C, occore dapprima
stemperarli.
Se abbiamo un attivo liposolubile lo scioglieremo in un po' di olio, meglio se uno di quelli olietti leggero sintetici (ma bio) che di solito hanno una buona capacità solvente. Allo stesso modo, gli attivi idrosolubili si sciolgono preventivamente in acqua che sconteremo da quella prevista dalla ricetta.
Consiglio n. 7: evitare le bolle.
Le bolle si formano soprattutto se spignattiamo piccole quantità di crema,
se ne facciammo almeno 200 gr riusciamo a frullare con il minipimer in modo più uniforme poiché questo è ben immerso nell'emulsione.
Consiglio n. 8: emulsione a freddo o a caldo?
Per la maggior parte delle mie creme,
preferisco emulsionare a caldo ma poi dipende.
In linea di massima, trovo le creme emulsionate a caldo più idratanti e confortevoli mentre quelle emulsionate a freddo sono più "fresche e leggere" forse più adatte a chi non ha la pelle eccessivamente secca. Ad esempio, per il viso d'inverno utilizzo una crema emulsionata a caldo mentre d'estate una crema realizzata a freddo.
Chiaramente, la scelta dipende dall'emulsionante stesso: un esempio è il Cold Emulsifier o Gélisucre che utilizzo per sieri leggeri e acquosi che voglio siano quasi liquidi e che diano una sensazione di "acqua sulla pelle". Non credo si possa ottenere lo stesso con un emulsionante a caldo, tuttavia altri emulsionanti a freddo (comel'Albilcare) danno creme più corpose del Gélisucre ma meno degli emulsionanti a caldo. (Frase da rileggere, vero?)
Consiglio n. 9: non "fissarsi".
Quando avete intenzione di copiare una ricetta da questo blog o da qualsiasi altro forum o sito,
non fissatevi sui singoli ingredienti ma cercate di individuare quali possono essere quelli strettamente necessari alla riuscita dello spignatto. Non fermiamoci di fronte a quello che lì per lì può sembrarci un ostacolo.
Consiglio n. 10: ad occhi chiuso no, però!
Spignattare è bello ma
non buttiamoci ad occhi chiusi! C'è pur sempre in ballo un organo vitale: la pelle.
Prima di iniziare, ficchiamoci in testa:
- le dosi dei conservanti (è una delle principali cause d'irritazione),
- quali oli essenziali si possono utilizzare nei cosmetici e a che dosi che a sensibilizzarsi ci si mette un attimo,
- le caratteristiche dei principi attivi che vogliamo utilizzare e le loro dosi d'uso,
- di colmare qualsiasi dubbio ci venga.
Fosse anche una crema semplice, è necessario essere certi di quello che stiamo facendo, non è proprio come cucinare dove a volte possiamo andare di fantasia ed intuizione... non voglio creare allarmismo ma un minimo di attenzione ci vuole.
Finalmente sono arrivata alla fine!
Mi auguro che questo articolo vi sia sembrato utile e di aver tirato fuori spunti interessanti anche se come dicevo c'è sempre molto da imparare e solo l'esperienza di un gruppo di spignattatori può andare alla scoperta dei nuovi orizzonti della cosmesi fai da te ;-P
Fatemi sapere che ne pensate o se avete correzioni, sono tutt'orecchi!
A presto,
Pat