30 dicembre 2010

Docciaschiuma "Succo di Pompelmo Rosa" (con piccolo "trucchetto")

In piena emergenza, avendo finito il docciasciuma, la settimana scorsa mi sono messa a spignattarmene uno prima di andare a letto. Fortunatamente è uno spignatto veloce e si realizza in poco tempo ma avevo deciso di farne comunque poco perché temevo che con la fretta non sarebbe venuto un granché (si sa che è una cattiva consigliera) ma quando ci si mette in mezzo la legge di Murphy dello spignattatore... quando spignatti poca quantità, viene un prodotto bellissimo mentre quando spignatti in gande quantità, è matematico che il risultato sarà un disastro. Infatti, ho fatto circa 200gr di docciaschiuma bellissimo... ecobio (conservante a parte firulì firulà) e denso al punto giusto! (Ne avessi fatto mezzo litro, sarebbe venuto liquido)
Devo dire però la verità: la densità non è solo questione di fortuna, ma di un piccolo accorgimento che fa la differenza che scoprirete leggendo il post... che ovviamente non è una mia scoperta :D

Docciaschiuma "Succo di Pompelmo Rosa"

Sodium Lauroyl Sarcosinate 30
Cocamidopropyl Betaine 15
Lauryl Glucoside 10
Coco Glucoside (and) Glyceryl oleate 2
Phenonip 0,5
Fragranza al Pompelmo q.b.

Acqua 34
Glicerina 5
Fruttosio 3

Perlante q.b.
Colorante alimentare rosso+giallo


Procedimento:
Prendete due contenitori.
In uno ci mettete l'acqua a cui aggiungete la glicerina e il fruttosio (in pratica tutti gli ingredienti che si sciolgono in acqua).
Nell'altro contenitore mettete tutti i tensioattivi tranne la Cocamidopropyl Betaine e ci aggiungete il Phenonip e la fragranza. Ricordatevi di mescolare piano piano dopo ogni aggiunta.
A questo punto, versate la fase acquosa in quello dei tensioattivi a filo e mescolate contemporaneamente.
Quindi, aggiungete l'eventuale perlante e il colorante.
A questo punto, aggiungete la betaina al tutto e mescolate e solo dopo, modificate il ph a 5.5: vedrete  il detergente addensarsi grazie al Sodium Lauroyl Sarcosinate ma molto più del solito!
Devo dire non quanti i detergenti a base di SLES ma sono molto soddisfatta perciò ricordatevi in futuro di provare ad aggiungere la betaina per ultima prima di modificare il ph. Credo noterete la differenza.
In una bottiglietta di succo di frutta!


Ingredienti
I tensioattivi si trovano tutti dalla farmacia Vernile mentre su Aroma-Zone non trovate solo il Sodium Lauroyl Sarcosinate (il resto c'è).
Come sostituzioni, vi dico che:
- il Sodium Lauroyl Sarcosinate (Sarcosinato per gli amici) è necessario dal momento che è lui ad addensare maggiormente il detergente;
- la betaina: qui potete scegliere il tipo che preferite: Lauramidopropryl Beatine o Babbasuamidopropyl Betaine di Aroma-Zone;
-il Lauryl Glucoside: anche lui è utile per la densità ma un Coco Glucoside o un Decyl Glucoside vanno bene ugualmente in quanto a delicatezza anche se vi avverto che tendono a smollare un po' (tra i 3, tanto vale acquistare il Lauryl);
- il Coco Glucoside (and) Glyceryl oleate invece si può omettere ma è un tensioattivo che addolcisce il detergente e lo metto quasi sempre;
- il Fruttosio (idratante e addolcente) e il perlante (da Vernile) sono assolutamente facoltativi.
 
Se qualcosa non dovesse esservi chiaro riguardo al procedimento e ingredienti, in questa pagina di Facebook ho riassunto i post "teorici" tra cui quelli relativi ai detergenti, vi potrebbero essere molto utili.
 
Impressioni
Come vi dicevo, ha una buona densità - e quindi non scivola dalle mani - non lo trovo aggressivo e fa una bella schiumetta. Io adoro i profumi agrumati e quindi con il pompelmo ci vado a nozze.


E questa era l'ultima ricetta del 2010 e ne approfitto per ringraziare i miei lettori, tutti coloro che mi seguono qui e sulla mia pagina Facebook, chi ha partecipato con i proprio commenti e suggerimenti e chi invece è più timido e si limita a leggere scopiazzando qualche ricetta (ma fatemelo sapere che mi fa piacereeee!!!!).
Auguro a tutti un Capodanno di festa e divertimento (o anche di tranquillità... come più vi piace) e UN FELICE e SERENO ANNO NUOVO!! (fatto di tanti spignattiii :DDD)
Un abbraccio affettuoso a tutti, ci si rivede nel 2011... e che sia sempre meglio ;)

29 dicembre 2010

Candele fatte in casa (moooolto basic)

Era da un po' di tempo che mi frullava per la testa l'idea di fare le candele in casa sia perché le adoro sia perché non mi sembrava così difficile (mi sa che mi sono illusa). 
Ho fatto delle prove molto molto molto basic e poi ho deciso di regalarne qualcuna per Natale, come potete vedere fra le mie foto su Facebook. Sono candele profumate in vasetto, niente di che ma in così poco tempo non volevo pasticciare troppo.
Vado con le mie ricette... se c'è qualche esperta/o di candele fai da te all'ascolto, sarei ben felici di ricevere i suoi consigli perché di candele so molto poco!

Ho utilizzato due ricette e mi sono vagamente ispirata a quelle che ho trovato su Aroma-Zone e un po' ho fatto di testa mia:

Ricetta n.1
50% Cera di Soia (acquistata su Aroma-Zone.com)
10% Acido Stearico/Stearina
40% Cera d'Api vergine
Pastelli a cera per colorare q.b.
Oli essenziali di Lavanda, Menta, Litsea Cubeba, Geranio a scelta

Ricetta n.2 
90% Cera d'api vergine
10% Acido Stearico/Stearina
Pastelli a cera per colorare q.b.
Oli essenziali di Lavanda, Menta, Litsea Cubeba, Geranio a scelta

Procedimento: 
Ho messo a sciogliere a bagnomaria le cere assieme alla stearina.

Nel frattempo ho tagliato gli stoppini della lunghezza adatta e i miei non erano già cerati (così li vende Aroma Zone) così li ho immersi nelle cere per qualche secondo, li ho avvolti nella carta stagnola posizionati belli dritti e messi in freezer.

Dopo di che ho aggiunto i pastelli colorati alle cere. 

Nel frattempo, ho fatto uscire gli stoppini dal freezer e tolti dalla stagnola: devono essere belli dritti e rigidi. Con questi ho preparato gli stoppini con gli appositi supporti metallici - che potete vedere qui - infilandoli nel buchetto del supporto e fermandoli alla base con una pinza. E' tutto molto più facile a farsi che a dirsi.

Una volta tutto sciolto, ho tolto dal fuoco e mescolato un po'. Ho quindi aggiunto la profumazione e versato nel bicchiere. 

A questo punto, ho preso il mio stoppino munito di base e posto al centro della candela senza attendere troppo assicurandomi che toccasse il fondo: dovrebbe fissarsi e rimanere fermo al centro.

Non ci resta che lasciare che la candela si raffreddi.

I problemi arrivano dopo... qualcuno mi deve spiegare che tipo di contenitori usare e come pulirli per non perderci mezza giornata! 

Ingredienti e altro...
Ho scelto degli oli essenziali il cui punto di infiammabilità fosse minore di 65° C e sulle schede tecniche di Aroma-zone è sempre indicato e poiché il 99% dei miei oe sono stati acquistati da questo sito, sono andata sul sicuro. Sul sito, dicono di fare attenzione a questo dato altrimenti la candela comincia a bruciarsi sulla superficie.

Devo dire che la candela al 90% di cera d'api (ricetta 2) è molto più compatta e mi dà l'impressione che la superficie sia più liscia.
Inoltre, se notate, la candela verde (ricetta 1) ha un pezzetto di cera attaccato allo stoppino che si è formato in fase di raffreddamento perché quando ho inserito lo stoppino era tutto ok: come se la candela si fosse "ritirata"... non so se mi spiego ed in ogni caso credo dipenda dalla miscela perché nella ricetta 2 (candela arancione) questo non succede. Se c'è qualche esperta/a, che mi sa dare qualche spiegazione più approfondita gliene sarei grata...
Inoltre, la ricetta a base di sola cera d'api è appiccosa così come lo è la cera, mentre l'altra è più "plasticosa" (che termini tecnici!).
Almeno entrambe la candele aderiscono bene alle pareti.

Dopo varie prove d'accensione, devo dire che entrambe le candele profumate hanno una buona durata e una bella  fiamma ma mi sa che c'è ancora strada da fare per arrivare alle dosi "perfette".
Per ora però non prevedo molte altre prove, bisogna che mi torni la voglia perché il lavaggio degli utensili è stato veramente sfiancante... sono rimasta shockata!
Mi piacerebbe provare anche a fare delle candele da massaggio ma la persona preposta a ricevere/fare massaggi (il mio ragazzo) non ne vuole sapere 

Tuttavia, mi piacerebbe acquistare il  libro Crea le tue candele naturali Editore FAG della collana Natural LifeStyle di cui ho già 2 libri (uno sul sapone e l'altro sui profumi) che potrebbe essere una guida utile oltre che fonte d'ispirazione.

Ma per il momento sulle candele è tutto, a presto per gli auguri di buon anno!

21 dicembre 2010

Crema viso per l'inverno

E' la versione invernale di questa crema fatta per la mia mammina, la versione estiva le era piaciuta però per quanto lei abbia la pelle grassa, ho pensato di fargliene una un po' più corposa fermo restando gli stessi principi attivi.
E' una crema emulsionata a caldo perché, non so se ricordate, ma sono dell'idea che le creme così emulsionate risultino più idratanti ed emollienti e per questo motivo, per l'inverno mi pareva la soluzione migliore.
Ve la ripropongo perché non è uguale uguale all'altra: proprio non sono capace di rifare due volte la stessa crema... ho sempre qualche idea che mi frulla per la testa ;)


Crema per il viso per pelle matura


Fase A
Acqua a 100%
Gomma Xantana 0.1
Carbomer (Carbopol Ultrez 21) 0.3

Fase B -  9.5% di grassi
Oli leggeri:
Cetiol Sensoft (Propylheptyl Caprylate) 2*
Ethylhexyl Stearate 1*
Olio di Argan 1
Olio di Jojoba 1
Oli medi:
Olio di Riso 1
Olio di Mandorle Dolci 1
Oli pesanti:
Caprilico Caprico Trigliceride 0.5
Tocoferolo 1.5
Burro di Kokum 0.5

Lamecreme Zem 4


Fase C
Sodio Jaluronato Soluzione all'1% 2
Nanosomi Vit. ACE 4
Acido Lipoico (in polvere) 1 - sciolto in Ethylexyl Stearate*
Bioflavonoidi in Esperidina (in polvere)  0.5 - disperso in 3 gr di acqua
Acido Ferulico (in polvere)  0.5 - disperso in 3 gr di acqua
Gamma Orizanolo (in polvere) 1 - sciolto in Cetiol Sensoft*
Q10 in polvere 0.1
Phenonip 0.5
Fragranza: Enchantment di Gracefruit.com q.b.

Procedimento:
Cliccate qui per il procedimento generale per la realizzazione delle creme.
Cliccate qui e qui per approfondimenti e consigli utili. E qui il fotospignatto!
NB In questo caso, ho sciolto gli attivi in polvere negli oli previsti dalla ricetta (quelli con l'asterisco) che ho aggiunto così alla fine e non in fase B. 

Ingredienti e Sostituzioni
Dei principi attivi come il Q10, l'acido Ferulico, il Gamma Orizanolo e i Bioflavonoidi, ve ne avevo già parlato in occasione della crema cugina di questa.

Ethylhexyl Stearate: altro olio leggero, verde a biodizionario che dà un tocco setoso alla crema, è molto diffondibile e quindi rende la crema piacevole quando la si spalma (non dà quell'effetto "frenata"). Si trova dalla Farmacia Vernile (non maleditemi, lo so che è lento come una lumaca...).
Burro di Kokum: sostituirei con il Karitè.
Fragranza Enchantment di Gracefuit: fiorita e fresca. Ve la consiglio, la trovo molto adatta alle creme per il viso.

Inoltre, come sempre, vi consiglio di:
- sostituire gli oli come Cetiol Sensoft o Ethylhexyl Stearate con Argan o Jojoba che sono tra gli oli vegetali più leggeri;
- utilizzare il conservante che avete in casa al posto del Phenonip;
- usate il tipo di carbomer di cui disponete.
Quello che non ho spiegato adesso, lo troverete già descritto in altre ricette che trovate utilizzando la casella cerca di Google qui a destra.

Considerazioni
Si spalma in modo molto piacevole sul viso, si asciuga in fretta ma non troppo e lascia da subito un effetto setoso simil siliconico forse... ma, sinceramente, non ricordo nemmeno più la sensazione dei siliconi sulla pelle!!! Messa alla sera, al mattino seguente sento la pelle setosa e per niente unta.
Direi che mi fermo, si sa che chi si loda s'imbroda!!!! Ma che posso farci se sono tanto soddisfatta?


Non ho ancora messo le ricette delle candele che ho regalato per Natale, ma nel frattempo potete vedere qualche foto sulla pagina di Facebook, se già non lo avete fatto.

E questo è tutto, gente!
Alla prossima!

17 dicembre 2010

Fotospignatto!

Questa settimana ho spignattatto qualche crema e mi sono fatta fotografare un po', le foto seguenti si riferiscono a due "spignattate" diverse quindi se qualcosa non vi quadra tra una fotografia e l'altra, è per quello :)

Partiamo dalla Fase A.
Cos'è 'sta cosa? E' il carbomer lasciato idratare in acqua a cui ho aggiunto la glicerina. 
Nel post precedente, Helpul Tips, trovate qualche dritta per gelificare sia con il carbomer che con la xantana.
Prima di buttarmi sulla fase B, preparo gli attivi in polvere stemperandoli in acqua o olio a seconda che siano idrosolubili o liposolubili di modo che quando li aggiungerò in fase C, tutto sarà più facile.
In questa foto potete vedere da in alto destra: il Gamma Orizanolo disciolto in un po' d'olio, l'acido Ferulico sciolto in acqua, poi i Bioflavonoidi anch'essi disciolti in qualche grammo di acqua ed infine il Q10 sciolto in Cetiol Sensoft (Propylheptyl Caprylate).
Li lascio da parte coperti con un tovagliolo di carta ed inizio a pesare la Fase B dei grassi.
Per dosare nel modo più preciso possibile, mi aiuto con un cucchiaio sia per gli oli che per l'emulsionante. Una volta pesato tutto con precisione, sono pronti ad essere scaldati ed emulsionati.
Consiglio di scaldare i grassi a bagnomaria anziché con il microonde, così non si rischia di scaldare troppo, rovinando da un lato gli oli dall'altro i burri che una volta raffreddati formano dei grumi  (tipo pallini) nella crema. con il bagnomaria vediamo in diretta quello che sta succedendo e si corrono meno rischi. Per quanto riguarda la fase acquosa invece, vado - senza problemi - di microonde purché non raggiungiamo temperature tali da far bollire l'acqua ma con il tempo si impara a regolarsi.
Ed ecco qui le due fasi pronte ad essere emulsionate...
 ...versando la fase B nelle fase A: mai il contrario che si rischia di non veder formarsi l'emulsione (o smontarsi in breve tempo).
Perdonate l'abbigliamento casalingo...!
E adesso inizio a frullare finché non vedo il composto sbiancare dopo poco tempo... l'emulsione è fatta!
Frullo, frullo, frullo
Direi che ci siamo!
Eccola qui che comincia ad addensarsi, non è proprio bellina? Bianca e soffice... sembra panna montata!
In questa fase potete seguire i consigli che vi avevo lasciato qui e decidere di continuare a frullare per ottenere una crema bella densa. Altrimenti, lasciate che la crema si raffreddi mescolando con un cucchiaio dal basso verso l'alto.
Una volta che la crema è fredda (va bene anche tiepida, che stia sotto i 40°C), inizio ad aggiungere gli attivi, il conservante, la fragranza e correggere il ph. 
Aggiunta del Q10.
Potete ben immaginare di che colore verrà la crema...
Controlliamo il ph con le cartine tornasole,
meglio quelle in strisce che sono più precise.
Mescolo per bene tra un'aggiunta e l'altra e vi ripeto il consiglio di dare una frullata finale con il frullatore ad immersione, un po' per sicurezza e un po' per addensare ulteriormente qualora lo desideriate.
Ecco infine la mia creazione soffice, fondente sulla pelle e piena di tanti bei attivi ottimi per la pelle:
E colorata di rosa per coprire il giallino vomitino dato dal Q10 - che non ho fotografato ma non vi perdete nulla - e direi che non il risultato non è male. 
Un abbraccio e al prossimo post dedicato ai regalini di Natale :)

13 dicembre 2010

Helpful tips: consigli utili (almeno spero).

Da quando ho iniziato a spignattare ho imparato un mondo di cose e spesso le informazioni che penso siano corrette mi accorgo che vanno costantemente aggiornate e corrette perché grazie alle prove di spignattatori più o meno esperti, si scoprono sempre cose o argomenti nuovi. In pratica, frequentando il forum di Lola non si smette mai d'imparare, è decisamente un luogo insostituibile :)
Di conseguenza, il mio modo di fare creme in casa è decisamente cambiato nel tempo e volevo condividere con voi qualche consiglio a random che ho imparato nel tempo per dare vita a delle cremine sempre più belle :) e spignattare in allegria!

Consiglio n. 1: sulla gomma xantana.
1a. Vi consiglio intanto di acquistare la gomma Xantana da Aroma-Zone.com che vende quella di grado trasparente che a me sembra dare dei gel meno bavosi di quella normale.

1b. Trovo sia meglio preparare il gel di Xantana a freddo: in un contenitore mettete l'acqua e ci versate sopra "a pioggia" la Xantana e la lasciate in ammollo per qualche ora, poi date una sonora frullata ao "trucco" più non posso e lo lasciate nuovamente riposare fino al giorno successivo.
Se non volete aspettare tutto queste tempo, il gel si può già usare una volta che la xantana si è ben idratata, senza frullare né attendere ancora.
Ad ogni modo, è un metodo che richiede taaaanta pazienza - che io di norma no ho - ma così facendo le bolle nel gel non ci sono; cosa che accade se preparate il gel sul momento e poi frullate: secondo me, quelle bolle rimangono nella crema e se vi viene densa, non se ne andranno mai più: oltre ad essere antiestetiche, minano la stabilità della nostra crema. Decisamente le bolle sono out :)

1c. Di recente si scoprì che le creme contenenti gomma xantana danno una sensazione di maggiore idratazione sulla pelle, perciò è sempre bene aggiungerne anche solo uno 0,1% alla nostra fase acquosa.

Consiglio n. 2: sul carbomer.
2a. Uso del carbomer (Tego Carbomer o Carbomer 940 della Farmacia Vernile):
in un contenitore dove avete messo l'acqua, versate sopra a pioggia il carbomer e avete due possibilità:

- lo lasciate a idratare completamente e il gel viene meglio,
- frullate finché non spariscono tutti i grumi.

Una volta pronto, il gel sarà ancora bruttino e grumoso e va "tamponato" (ha ph 4 e va alzato a 6) aggiungendoci qualche goccia di soluzione di soda caustica* e vedrete che si formerà un bel gel denso.
Mi raccomando di aggiungere una goccia alla volta poiché, se esagerate, rischiate di alzare troppo il ph e il gel *puff* si smonta.
Se avete la fortuna di essere entrati in possesso del Carbopol Ultrez 21, la formazione del gel è molto più veloce: basta versare a pioggia il Carbopol sull'acqua, attendere massimo 3 minuti e tamponare con la soda e voilà! il gel è bello che pronto: tutta un'altra vita.
So che la Farmacia Vernile ha messo in listino il Carbopol Ultrez 10 che non sarà spettacolare come l'Ultrez 21 ma mi pare di capire dai siti web dei fornitori che dovrebbe essere di più facile utilizzo rispetto al carbomer "classico".

2b.  Il Carbomer è un tipo un po' delicato!
Dicevo che un gel di carbomer non può avere un ph superiore a 6 sennò possiamo salutarlo con la manina. Allo stesso modo, non tollera i sali.
Di conseguenza, ci sono alcuni ingredienti con cui non va d'accordo:

  • Sodio Ascorbil Fosfato: è un sale (né la Vit C - acido ascorbico)
  • Aloe
  • Sodium PCA, Sodio Lattato, Potassio Sorbato e Sodio Benzoato: tutti salini
  • I tensioattivi: contengono sale
  • Proteine quaternizzate e Pantenolo: che sono specialisti nello smontare creme e detergenti

Per quel che mi riguarda, per far convivere il carbomer e gli attivi ho alzato la percentuale d'utilizzo fino all'1% e forse più (di norma lo utilizzo allo 0,3%).

2c. Quando facciamo una crema con il carbomer, non tamponiamo il gel prima di emulsionare ma dopo aver aggiunto la fase C. Così facendo, sara più facile lavorare la crema che rimarrà più fluida in fase di emulsione e di aggiunta della fase C.
Se però intendete aggiungere "attivi smontanti", conviene tamponare prima della loro aggiunta così vi eviterete dei grumi che non se ne andranno più via.
A volte è un mondo difficile, lo so!!!

Dulcis in fundo, un super-topic sul carbomer, dal forum di Lola, qui.

*Soluzione di soda: 20 gr di soda su cui verserete 80 gr di acqua da lasciar raffreddare (si scalda) ed imbottigliare in un contenitore con contagocce.

Consiglio n. 3: creme dense sempre e comunque.
A me, le creme per il viso piacciono dense e da vasetto. Inizialmente, il mio proposito era la formulazione di creme interamente ecobio ma mi venivano proprio brutte: bavose e liquidose... non si potevano vedere, colpa della xantana. Così sono passata al carbomer che dà gel belli densi e per nulla filmanti.
Qualche mese fa però, sempre dal forum di Lola, fu svelato il segreto per ottenere creme belle dense senza il carbomer. Come vedete, anche questo è un procedimento un po' lunghetto che io però accorcio così:
dopo aver emulsionato la crema, la metto in un bagnomaria freddo (cambio l'acqua del pentolino insomma) ed inizio a frullare per almeno 10 minuti finché la crema non si addensa improvvisamente ed in quel momento, bisogna fermarsi onde evitare che torni fluida.
Il contro è che così facendo bisogna prestare particolare attenzione ad incorporare meno bolle possibile.

Consiglio n. 4: la frullatina finale.
Date sempre una frullatina finale alla vostra crema anche dopo l'aggiunta della fase C.
Così siamo sicure che tutto è ben amalgamato, la crema si addenserà di più ed avrà una texture più fine e di conseguenza migliore. O viceversa, non date la frullatina finale se non volete che la crema si addensi troppo.

Consiglio n. 5: il colore.
Spesso capita che la crema venga giallina per via degli attivi colorati, con l'aggiunta di qualche goccia di colorante idrosolubile rosso possiamo farla diventare rosa. Un po' più affascinante, no?

Consiglio n. 6: gli attivi in polvere.
Per poter aggiungere gli attivi in polvere in fase C, occore dapprima stemperarli.
Se abbiamo un attivo liposolubile lo scioglieremo in un po' di olio, meglio se uno di quelli olietti leggero sintetici (ma bio) che di solito hanno una buona capacità solvente. Allo stesso modo, gli attivi idrosolubili si sciolgono preventivamente in acqua che sconteremo da quella prevista dalla ricetta.

Consiglio n. 7: evitare le bolle.
Le bolle si formano soprattutto se spignattiamo piccole quantità di crema, se ne facciammo almeno 200 gr riusciamo a frullare con il minipimer in modo più uniforme poiché questo è ben immerso nell'emulsione.

Consiglio n. 8: emulsione a freddo o a caldo?
Per la maggior parte delle mie creme, preferisco emulsionare a caldo ma poi dipende.
In linea di massima, trovo le creme emulsionate a caldo più idratanti e confortevoli mentre quelle emulsionate a freddo sono più "fresche e leggere" forse più adatte a chi non ha la pelle eccessivamente secca. Ad esempio, per il viso d'inverno utilizzo una crema emulsionata a caldo mentre d'estate una crema realizzata a freddo.
Chiaramente, la scelta dipende dall'emulsionante stesso: un esempio è il Cold Emulsifier o Gélisucre che utilizzo per sieri leggeri e acquosi che voglio siano quasi liquidi e che diano una sensazione di "acqua sulla pelle". Non credo si possa ottenere lo stesso con un emulsionante  a caldo, tuttavia altri emulsionanti a freddo (comel'Albilcare) danno creme più corpose del Gélisucre ma meno degli emulsionanti a caldo. (Frase da rileggere, vero?)

Consiglio n. 9: non "fissarsi".
Quando avete intenzione di copiare una ricetta da questo blog o da qualsiasi altro forum o sito, non fissatevi sui singoli ingredienti ma cercate di individuare quali possono essere quelli strettamente necessari alla riuscita dello spignatto. Non fermiamoci di fronte a quello che lì per lì può sembrarci un ostacolo.

Consiglio n. 10: ad occhi chiuso no, però!
Spignattare è bello ma non buttiamoci ad occhi chiusi! C'è pur sempre in ballo un organo vitale: la pelle.
Prima di iniziare, ficchiamoci in testa:
- le dosi dei conservanti (è una delle principali cause d'irritazione),
- quali oli essenziali si possono utilizzare nei cosmetici e a che dosi che a sensibilizzarsi ci si mette un attimo,
- le caratteristiche dei principi attivi che vogliamo utilizzare e le loro dosi d'uso,
- di colmare qualsiasi dubbio ci venga.
Fosse anche una crema semplice, è necessario essere certi di quello che stiamo facendo, non è proprio come cucinare dove a volte possiamo andare di fantasia ed intuizione... non voglio creare allarmismo ma un minimo di attenzione ci vuole.

Finalmente sono arrivata alla fine! 
Mi auguro che questo articolo vi sia sembrato utile e di aver tirato fuori spunti interessanti anche se come dicevo c'è sempre molto da imparare e solo l'esperienza di un gruppo di spignattatori può andare alla scoperta dei nuovi orizzonti della cosmesi fai da te ;-P

Fatemi sapere che ne pensate o se avete correzioni, sono tutt'orecchi!

A presto,
Pat

6 dicembre 2010

Ghassoul, farina di ceci & co: qualche shampoo naturale alternativo.

Nei primi tempi della mia "conversione" ecobio ho provato diversi metodi alternativi di lavaggio dei capelli che credo molte di voi conosceranno già, ma magari c'è qualcuno che ancora non sa come evitare gli shampoo commerciali sperimentando un po' di ingredienti alternativi. Certo dovete avere un po' di curiosità e la voglia di provare qualcosa di nuovo :)
Per chi li conosce già, potete saltare l'articolo a piè pari ;-)


COW = Conditioner Only Wash 
E' un lavaggio con il balsamo al posto dello shampoo: bisogna bagnare i capelli, ricoprire la testa con un bel po' di balsamo e massaggiare, dopo qualche minuto si può sciacquare. Questo metodo è meno aggressivo perché il condizionante presente nel balsamo (quello che districa, che è un tensioattivo cationico) ha uno scarso potere lavante rispetto agli altri tipi di tensioattivi.
Conviene utilizzare un balsamo leggero e il più consigliato è il balsamo Splendor al cocco perché costa un'inezia e con il cow se ne consuma molto. Sarebbe bello usare un balsamo ecobio ma per la quantità che se ne utilizza per il cow, proprio non conviene economicamente... ovviamente se spignattate il problema non si pone ;P
Io consiglio questo metodo a chi ha i capelli secchi (e poco domabili); voi sapete che i miei capelli sono esattamente l'opposto quindi non mi ci sono trovata bene poiché non venivano mai puliti a sufficienza.
Penso sia particolarmente adatto a chi è costretto a lavarsi i capelli spesso.

La farina di Ceci
La farina di ceci è stato il mio primo shampoo alternativo e quando sono andata ad acquistarla con il mio ragazzo spiegandogli il mio intento, il suo commento è stato: "Un giorno rideremo di questo". A distanza di due anni, è ormai abituato alle mie"stranezze" cosmetiche :D
Piccola nota autobiografica a parte, la farina di ceci è la più adatta per il lavaggio dei capelli e pulisce sopratutto per assorbimento del grasso (se vi sono delle saponine, la quantità è minima). 
Si mescola con un po' di acqua fino a formare una pappetta spalmabile a cui potete aggiungere dell'aceto o degli oli essenziali più adatti ai capelli anche per profumare... e ce n'è bisogno, perché di solito resta in testa l'odore della farina anche a capelli asciutti: piccolo effetto collaterale. 
A parte questo, i capelli vengono puliti ma come immaginerete, non vi è effetto condizionante quindi può essere utile passare del balsamo dopo.
In seguito alle prima prove comunque, la farina di ceci l'ho utilizzata per la Farinata (tra l'altro, sapete che sono poco propensa ad utilizzare il cibo per scopi cosmetici tranne qualche rara eccezione come il miele). 

Ghassoul
L'argilla cosiddetta saponifera ma non perché contenga alcuna saponina, poiché pulisce anch'essa per assorbimento. Come la farina, si mescola a dell'acqua per ottenere la solita pappetta da lasciare in posa sulla testa. Anche in questo caso, potete aggiungere dell'aceto o degli oli essenziali.
Una volta ho provato a mescolarla a del gel di semi di lino ma anche se questo era semi liquido, il composto non era omogeneo e non ha lavato un cavolo.
Non è un metodo che mi ha totalmente soddisfatto visto che poi i capelli mi restano elettrizzati, anche se puliti, e poi non c'è scampo dal balsamo.
Da utilizzare come maschera per il viso invece, è ottima perché non secca molto e pulisce per bene. 

Shikakai e Aritha/Areetha
Infine, ho provato anche Shikakai e Aritha, di cui vi  ho già parlato qui qualche giorno fa.
Sono quasi due settimane che mi lavo i capelli solo con loro, ho provato anche ad utilizzarle non solo mescolandole con dell'acqua ma anche facendo una specie di decotto, filtrando un po' le polveri.
Ma proprio non mi durano puliti per molto... magari sbaglio qualcosa? Probabile.
Tra tutte le mi erbette indiane, preferisco di gran lunga le altre da utilizzare semplicemente come impacco.

AGGIORNAMENTO 2015
Shampoo secco all'amido
Per le situazioni d'emergenza (quando ho poco tempo per lavare i capelli) o semplicemente quando preferisco diradare i lavaggi, utilizzo uno shampoo secco fai da me che assorbe l'unto (bleah!) del cuoio capelluto e mi permette di uscire di casa abbastanza ordinata.
Come lo preparo io? Ecco qui la mia ricetta: CLICK! Trovate anche la versione al cacao per noi more :)  

Alla fine della fiera, direi che ho provato un bel po' di cose sulla mia testa tranne l'opzione uova e Rhum che proprio non mi va ed anche le lenticchie rosse che vi segnalo come ulteriore idea... ma nonostante tutte queste prove, torno sempre al mio fedele shampoo con i tensioattivi (poi lo sapete che ho prodotto uno shampoo di cui sono molto soddisfatta e fiera :D) per la comodità, per la piacevolezza d'uso (vogliamo mettere una morbida schiuma con una cremetta dal colore improbabile? ;) ) e ebbene sì, anche per il profumo! E' tutta questione di pigrizia in fondo... ma se riuscite ad essere più brave di me, non è detto che fra questi metodi alternativi non ci sia quello che fa per voi, d'altronde ci sono molte persone che hanno ridotto di molto l'uso degli shampoo tradizionali e sono molto soddisfatte.

Ora tocca a voi coraggiose ;-) e fatemi sapere come vi trovate!
O nel caso utilizziate regolarmente uno di questi metodi, sono aperta a qualsiasi consiglio :-)

A presto, Patty

30 novembre 2010

La settimana delle erbe indiane!

Qualche tempo fa ho avuto modo di partecipare ad un ordine collettivo sul sito Spices of India nel quale ho acquistato qualche erbetta indiana (in realtà sono in polvere) per la cura dei capelli o della pelle.
Avete presente che si dice sempre che le donne indiane hanno dei capelli fantastici?
Quindi potevo io lasciarmi sfuggire l'occasione per provare i loro segreti?
Mi sa che la risposta la sapete già!

Come scusa, avevo bisogno dell'immancabile hennè ed ero innanzitutto curiosa di provare le cosiddette erbe lavanti solo che, come ogni acquisto compulsivo che si rispetti, poi finisce che me ne dimentico ed ho ripreso tutto in mano solo questa settimana ed è così che ho inaugurato "La settimana delle erbe indiane"!

Ecco la lista della mia spesa:

  • Al Aroosa Hennè Mumtaz
  • Shikakai powder
  • Areetha powder
  • Heenara Herbal Hair Pack
  • Brahmi Leaves Powder
  • Orange Peel Powder
  • Skin Tone up Powder
  • Kapoor Kachli Powder

Ok, i nomi detti così dicono molto poco ma sono tanto poetici, non è vero? 
Proverò a descriverveli con un po' di calma e cercando di essere il più chiara possibile.

Al Aroosa Hennè Mumtaz
Ho usato per molto tempo l'hennè pakistano Jamila (chi lo ha usato sa quanto sia meraviglioso) ma per il momento non è facile trovare a prezzi ragionevoli. Perciò avevo bisogno di un sostituto e devo dire che questo hennè non mi ha deluso, è sicuramente superiore agli hennè che si trovano in commercio (so che qualcuno lo trova nei negozi etnici) e dà un rosso vivace.

Shikakai e Areetha - Le erbe lavanti
Le erbe lavanti si usano mescolate con dell'acqua calda fino ad ottenere una pappetta da spalmare in testa e da lasciare in posa fino a 10-15 minuti che poi andrà sciacquata (io la massaggio un po' sul cupio capelluto).


Shikakai (significa "frutto per i capelli") e la polvere è estratta dal baccello, dalla corteccia e dalle foglie dell'Acacia Concinna essiccati e ridotti in polvere successivamente. 
Lava molto delicatamente - troppo per i miei capelli grassi - ma a sorpresa è anche molto condizionante, dopo il lavaggio nemmeno mezzo nodo! Non capisco come della semplice polvere possa avere questo potere... se qualcuno me lo sa spiegare, sarei curiosa di capirci qualcosa.  
Sulla confezione si dice sia anche antiforfora e rinforzi le radici (in soldoni) ma devo dire che tutte le erbe sono descritte come miracolose per le nostre chiome.
Se siete interessate, vi consiglio tuttavia di acquistare lo Shikakai di Aroma-Zone che è tritato più finemente e l'utilizzo è più agevole.

Areetha/Aritha (Sanpidus Trifoliatus) vale a dire le noci del Sapone ridotte in polvere quelle che si dice si possano utilizzare in lavatrice... io mi limiterò a commentare il loro utilizzo come shampoo in polvere.
Devo dire che l'Aritha da solo è piuttosto aggressivo, fa una leggera schiumetta ma i capelli fanno sgneeek come la pubblicità del lavapiatti Nelsen di qualche anno fa. Infatti poi mi restano anche secchi.

Siccome lo Shikakai è molto delicato e l'Aritha più aggressivo, la soluzione è mescolare le due polveri e dopo qualche prova, si dovrebbe arrivare alla miscela più adatta ai nostri capelli. Io non ci sono ancora riuscita perché sebbene dopo il lavaggio i capelli siano puliti morbidi, lucidi, disciplinati, nient'affatto elettrizzati, dopo due giorni sono già da rilavare, ahimè! Immagino che chi ha i capelli secchi non avrà di questi problemi...

Riguardo all'ecologicità di questo tipo di lavaggio, non è da dare per scontata poiché questo tipo di piante (le noci in particolare) contengono delle saponine che non è detto siano meno tossiche dei tensioattivi presenti negli shampoo che utilizziamo normalmente. Cercando in giro per il web, ho trovato pareri piuttosto discordanti e quindi ritengo sia il caso che ognuno si faccia una propria idea sulla questione.

Heenara Herbal Hair Pack
E' una miscela di erbe per i capelli fra cui spicca l'hennè al 36% a cui sono state aggiunte altre simpatiche erbette "curative":

Maka Leaves (9%): Lepidium meyenii
Shikakai Fruit: Acacia Concinna
Amla Fruit (5%): Emblica Officinalis
Methi Seed: Trigonella foenum-graecum
Narangi Chal: ho intuito essere la polvere d'Arancia
Neem Leaves: foglie di Neem
Kumari Leaves: dovrebbe essere l'Aloe Barbadensis
Japakusum Flower: Hibiscus rosa-sinensis
Mandoor Powder: ??
Behda Fruit: Terminalia Belerica
Kapur Kachli Stem: Hedychium Spicatum
Brahmi Leaves: Herpestis Monniera
Harde Fruit: ??
Chandan: Santalum Album
Sugandhi Dravya: ??

Dopo aver cercato in lungo e in largo i nomi botanici, credo vi sarà più facile approfondire la ricerca pianta per pianta - sempre chi vi interessi. 
In soldoni, questa miscela ovviamente serve a ravvivare il colore ma è anche descritta come un "segreto di bellezza"... è da provare assolutamente, no? Peccato che non l'abbia ancora fatto xD

Brahmi Leaves Powder
Herpestis Monniera
La scelta delle erbe da acquistare è personale ma dalla descrizione sembrano tutte meravigliose e soprattutto miracolose.
Per quanto riguarda il Brahmi, la confezione dice che aiuta a mantenere i capelli scuri (parliamo di donne indiane) perché contrasta l'ingrigimento e li rende forti e lucenti; rinforza le radici ed è antiforfora (questo va sempre bene!!).

Kapoor Kachli Powder
Hedychium Spicatum
L'ho scelto perché dicono che promuova la crescita dei capelli e che li renda forti e spessi. Dulcis in fundo, aiuta la messa in piega e lascia un piacevole profumo (vero).

Sia il Brahmi che il Kapoor Kachli vanno usati come impacco mescolati a dell'acqua; per conto mio, li ho mescolati all'hennè e - sarà stato un caso - ma il risultato ottenuto è stato fra i più soddisfacenti dell'ultimo periodo.

Skin Tone up Powder
Un'altra miscela di erbe da utilizzare come maschera per il viso che è così composta:

Aloe
Harida: Terminalia Chebula
Chandan: Santalum Album
Amla: Emblica Officinalis
Masurdal Powder: Lens culinaris (lenticchie rosse)
Wala
Jasat Bhasma: Curcuma Longa
Shalmalikantak: Bombax Ceiba
Orange
Rose
Neem
Multani Mati: o Fuller's Earth, un'argilla che dicono avere un forte potere assorbente.

L'ho provata con un po' d'acqua (si può mescolare anche a del latte) e il risultato è stato ottimo: lascia una sensazione di pelle pulita, fresca e morbida. Lo consiglio.

Orange Peel Powder
Polvere della buccia d'arancia (c'è anche quella di petali di rosa)
Dovrebbe essere piuttosto astringente e aiutare la pulizia dei pori. L'ho presa più che altro per la profumazione visto che amo gli agrumi e la uso come maschera-scrub da sola o con lo Skin Tone up.


Se vi metterete a cercare in internet, vi accorgerete che la tradizione ayurvedica conosce una marea di piante ed erbe curative e di bellezza. Infatti, sfogliando le pagine del sito che vi ho suggerito ne troverete molte altre e capirete che quelle da me citate sono solo un piccolissimo esempio.
Se vi piace provare un po' di tutto come me, non credo rimarrete deluse.
So che si trovano anche in alcuni negozietti etnici, vi consiglio però di acquistare queste belle erbette da marchi diffusi come la Hesh (sul web si trova solo questa e mi auguro sia sicura) che non si sa mai cosa ci possano rifilare... stiamo attente.

Mi pare di aver detto più o meno tutto sulle mie erbette, continuerò a testare la miscela di Aritha e Shikakai e in caso vi farò sapere. Se invece avete domande o consigli, fatevi avanti con i commenti.

Alla prossima!


15 novembre 2010

Struccante bifasico

Ricetta copiata pari pari dal forum di Lola (anzi, da Lola) che scioglie velocemente il trucco e non dovrebbe bruciare gli occhi. 

La ricetta originale si trova qui che vi riporto per completezza:

Per un totale di 100g in tutto, fra fase acquosa e oleosa.

olio di riso 25
phenonip 0.5
colorante blu per masse grasse (stemperato benissimo prima in qualche goccia di olio) pochi granelli

acqua 67
glicerina 5
PGE 10-laurato 1
disodio coccoanfodiacetato 1.5
colorante blu idro 2 gocce

preprare le due fasi separatamente, versare l'acquosa nell'oleosa, mescolare bene ed imbottigliare subito in bottiglia trasparente.

Struccante appena agitato
La mia versione è uguale tranne al fatto che ho aggiunto un 10 gr di Idrolato di Camomilla che vedi mai abbia un qualche potere decongestionante che non fa mai male. 
Quasi separato!
E se vi state domandando cos'è quel colorante per masse grasse sono cose che noi umani non avremo mai :D (forse bisognerebbe mettersi a cercare su qualche sito). In pratica, questi si comportano come i coloranti idrosolubili e si sciolgono perfettamente nei grassi (al contrario di ossidi, ultramarini e miche che nei grassi in realtà si disperdono semplicemente e restano tali se la densità del prodotto è sufficiente altrimenti precipitano). Ma possiamo farne a meno ;)
Io ho colorato solo la fase acquosa e lasciato l'olio.... giallo.
Evitiamo profumazione per un prodotto che potrebbe finire negli occhi.

Mi rendo conto, infine, che alcuni ingredienti non sono facilmente reperibili ma dato che la ricetta così come sta non mi brucia gli occhi, non farei alcuna modifica onde evitare di rompere questo "meraviglioso equilibrio" :D 
Se siete spignattatrici abbastanza fornite tuttavia, vi consiglio di provare questa ricetta.

Oggi veloce e sintetica, vi rimando diretti alla prossima spignattata!

Patrizia

AGGIORNAMENTO 2015: Purtroppo con il tempo ho visto che anche questo struccante mi brucia gli occhi così come la maggior parte di quelli in commercio. Ciò non toglie che sia un prodotto con cui moltissime loline si sono trovate bene e che i miei occhi siano particolarmente delicati.
Per completezza d'informazione, vi segnalo uno struccante formulato da me che non mi sta dando alcun problema: Struccante bifasico delicato.

8 novembre 2010

Balsamo esfoliante viso e corpo

Ricetta facile per un balsamo esfoliante per il corpo e se volete, anche per il viso. 
Come agente scrubbante, ho scelto la polvere di nocciolo di oliva acquistata su Aroma Zone di cui vi avevo già parlato bene qui. In realtà l'ho "riesumata" in fondo allo scatolone degli ingredienti, mi ero dimenticata di quanto mi piacesse!
Passo subito alla ricettina e premetto che tutti gli ingredienti sono reperibili su Aroma Zone (che è il più conosciuto) ma anche su qualsiasi altro sito.

Balsamo esfoliante viso e corpo

Burro di Karitè 47%
Olio di cocco non frazionato 30%
Olio di vinaccioli 19%
Acido stearico 2%
Fragranza 2%
Polvere di nocciolo di oliva un cucchiaino


Procedimento
Ho scaldato a bagnomaria il burro di karitè, l'olio di cocco, e l'olio di vinaccioli con l'acido stearico fino a che il tutto era ben sciolto (non un minuto di più per via del karitè che se scaldato troppo altrimenti forma dei granuli una volta raffreddato).
A questo punto, ho aggiunto la fragranza ed ho versato tutto nel contenitore finale così da perdere il minimo del prodotto.
Ho iniziato a mescolare finché il tutto non ha cominciato ad addensare (per velocizzare il processo ho cacciato tutto in frigo per una decina di minuti) ed ho aggiunto la polvere di oliva. Ho continuato a mescolare fino a completo raffreddamento per evitare che la polvere si depositasse sul fondo.

Ingredienti & sostituzioni
Karitè: ce l'avete tutti vero? Direi che va bene anche il Kokum se vi va di cambiare per una volta.
Olio di cocco: utilizzate quello non frazionato che resta cioè solido sopra i 20° circa così da avere la giusta densità.
Olio di vinaccioli: scegliete l'olio che preferite.
Acido stearico: non è strettamente necessario ma dà al balsamo una texture vellutata e cremosa.
Fragranza: arriva l'angolo dello sconsiglio: la fragranza al Cioccolato bianco (Galak) della Farmacia Vernile. 
Non l'avevo mai utilizzata perché dalla boccetta non mi aveva mai convinto e a volte capita che con l'utilizzo la fragranza renda diversamente.... mi ero illusa. Profuma da caffé allungato con grappa, mio fratello che si aggirava per la cucina ha avuto da protestare per l'odore (di solito è uno che si fa i cavoli suoi) ed inoltre, è di un colore marrone che colora il preparato di marrone. Bocciata insomma.

Utilizzo & impressioni
Passo il burro sul corpo sotto la doccia, lo sciacquo con acqua calda e se la pelle resta untuosa non mi crea problemi.
Sul viso è morbido e per quel che mi riguarda, è uno scrub delicato ma è inevitabile che poi ci si debba successivamente lavare il viso con un detergente (anche se l'avete già fatto prima dell'esfoliazione) perché non si leva con sola acqua. La pelle poi resta morbida e vellutata. 

Come vedete dalla foto, è di colore beige interamente dovuto alla fragranza poiché inizialmente era bianco panna. In questo caso si può sorvolare (anche se non è che sia il massimo) ma non è simpatico trovarsi una crema di altro colore per colpa della fragranza. 

E' una ricetta riadattabile e modificabile in mille modi, mi auguro che vi abbia dato qualche spunto per le vostre creazioni :)

Alla prossima! 

4 novembre 2010

Beauty Routine "capillifera"

Ho deciso di parlarvi un po' della mia routine "capillifera"... non tanto per insegnarvi qualcosa o fare da esempio - non so nemmeno se questo possa essere un post utile - ma pensavo potesse essere curioso conoscere la beauty routine (ma non esiste un sinonimo in italiano?) di chi si produce i cosmetici da sé ed è molto soddisfatta dei risultati ottenuti.


Partiamo dall'inizio... (da dove sennò?)

PRE-SHAMPOO

Prima dello shampoo, molto spesso faccio un impacco anche se alterno periodi in cui dedico molto tempo ai miei capelli a periodi in cui mi basta lavarli ed asciugarli.
Di recente, sto utilizzando questa maschera a cui mescolo del latte in polvere in pari quantità.
Questa maschera dovrebbe dare corpo ai capelli, naturalmente con un uso continuato: due volte a settimana con un'applicazione di almeno di 15 minuti (vedi forum di Lola).
Ho avuto  modo di fare solo due applicazioni e non credo siano sufficienti per valutare, oltretutto visto il piattume che mi ritrovo in testa non credo accadrà il miracolo ma come si dice, la speranza è l'ultima a morire.
Di tanto in tanto, mi faccio anche qualche impacco a base di olio a cui addiziono degli oli essenziali quasi sempre seboregolatori (Rosmarino, Limone) ma non ho mai notato grandi differenze in quanto a quantità di sebo prodotta del mio cuoio capelluto... sempre tanto!
Periodicamente mi faccio l'henné, una mano santa per i capelli ma non mi voglio dilungare troppo su questo argomento perché probabilmente ne sapete più di me.

SHAMPOO MON AMOUR 

Devo dire invece che ho notato un netto miglioramento da quando utilizzo questo shampoo... i miei capelli fini e stra-grassi riescono a reggere puliti anche per 4 giorni di fila!!!! Ma ci rendiamo conto? Solo chi ha i capelli grassi può capirmi ;)
Se pensate che li ho sempre lavati a giorni alterni e arrivavo al terzo giorno solo se li legavo perché non erano proprio presentabili, è un grande passo avanti.
Mi sono convinta che il merito sia proprio di questo shampoo (e non di altri intrugli che metto sulla testa) perché ovviamente ho provato ad alternarlo ad altri detergenti e solo con lui avviene il miracolo ;-) Lo amo!
L'ho appioppato anche a mia madre - da cui ho ereditato la chioma, che chiulo! - che dopo 3 settimane mi ha confermato di arrivare a due giorni di fila di capelli puliti.
Purtroppo non so dire cos'abbia la ricetta di speciale, probabilmente ho trovato - andando per tentativi - la giusta miscela di tensioattivi per la mia testa: non troppo aggressiva (così scansiamo l'effetto rebound) né troppo delicata (che poi si finisce per non lavare un cavolo).
Ora, fosse anche effetto placebo ;-) questo è ormai il MIO SHAMPOO che non cambierò mai più! Dopo più di un anno di tentativi e l'aiuto dei consigli trovati sul forum sono arrivata alla mia ricetta: non sapete che soddisfazione :D

ATTENTA AL BALSAMO

Dopo lo shampoo uso raramente il balsamo e se proprio ne sento il bisogno dev'essere leggerissimo come questo perché mi tocca evitare tutto quello che può appesantire la chioma.
Ho sempre pensato che non ci sia niente di più stressante dei capelli grassi che si sporcano con niente: se piove e te li bagni diventano una schifezza, se c'è vento non hai speranze di tenerli puliti, se sudi un minimo, uno shampoo immediato non glielo leva nessuno e se sbagli balsamo, appena asciutti restano appesantiti (praticamente sai già che il giorno successivo li rilaverai), idem se fai un impacco di olio troppo "pesante".  Come se non li lavassimo già abbastanza!
(Immagino che anche chi ha i capelli secchi abbia molto da dire :D )

E QUINDI?

Tuttavia, da quando ho iniziato a conoscere gli ingredienti dei detergenti e dei prodotti per i capelli e a farli da me, la mia vita "capillifera" è cambiata.
Oltre al miracolo dello shampoo, ammetto che è più di un anno che non taglio i capelli: questi non hanno una doppia punta e non sono affatto sfibrati nonostante li lavi almeno due volte a settimana e utilizzi sempre il phon per la messa in piega  attaccato al fusto (lo so che non si fa... ma lo faccio lo stesso, tiè).
Indubbiamente a breve dovrò tagliarli per sistemare la lunghezza delle punte, ma qualche hanno fa la vita era diversa... le doppie punte erano all'ordine del giorno  così come i capelli spezzati.
Ciò non vuol dire che io abbia capelli stupendi ma che finalmente mi ci sento un po' più in pace.

Lungi da me voler inculcare a tutti i costi l'idea che non ci sia niente di meglio dei cosmetici spignattatti (anche se ne sono convinta ehehehe) ma ritengo che una maggiore attenzione a cosa utilizziamo - e a cosa contengono magari sfatando qualche mito - ci aiuti a capire cosa realmente fa bene ai nostri capelli e cosa proprio non va.

Che tipo di capelli avete? Cosa ci combinate?
Se avete dei consigli per i capelli piatti e fini, ogni consiglio è ben accetto... se riuscissi a volumizzare un po' sarei anche più contenta :D

Mi sa che mi sono dilungata abbastanza parlando praticamente parlando del nulla ;-) e se siete arrivati a leggere fin qui, scrivete un commento Spignatto e me ne vanto! Ahahaha

Alla prossima! 

28 ottobre 2010

Recensioni fragranze Gracefruit

Ho da poco acquistato qualche fragranza dal sito Gracefruit.com che fornisce soprattutto materie prime per saponi ma anche cosmetici in genere, quindi le seguenti fragranze sono tutte adatte anche per i nostri spignattamenti.

Premetto subito che non sono un genio nel descrivere le fragranze e non usero termini tecnici e tenete conto che io sono una fan dei profumi freschi, agrumati, ozonici-marini ma anche fioriti. Per contro, non amo le fragranze speziate né quelle troppo dolci perché le trovo "opprimenti" e non vado matta per la vaniglia: strano ma vero!

Se riuscite ad organizzare un ordine collettivo (le spese di spedizione su questo sito sono una mazzata), le fragranze di Gracefruit mi sembrano tutte di buona qualità per ora: non sembrano sintetiche e le descrizioni date dal sito sono molto veritiere.

Soapy Clean: devo dire che il nome rispecchia proprio la sensazione che trasmette: ricorda un pulito da sapone, è delicato e ricorda la fragranza del Dove. Infatti l'ho messo nel docciacrema e richiama proprio la sensazione di "delicato pulito".

Wedding Bells: è fiorito ovviamente, sento molto il Gelsomino con il quale ho un rapporto di odio/amore: adoro il profumo del Gelsomino dal vivo ma non trovo alcuna fragranza che lo riprenda in modo fedele, le trovo tutte molto "soffocanti"; ahimè, non ho l'assoluto di Gelsomino - che costicchia - e non so valutare.

Daffodil: preso per sbaglio, è un fiorito fresco.

Fragrant cream: fiorito, fresco e fruttato, non è affatto pungente. Lo vedo bene in una crema viso.

Amour: cioccolato, vaniglia e note di Gelsomino. Decisamente non fa per me, lo trovo pesante ma immagino che per gli amanti del dolce, sia il top ;-)

Rice Flower: fragranza fiorita, fresca ma leggera e delicata. Anche questoa la metterò in una crema viso.

Double cream: è dolce e fiorita allo stesso tempo. Devo dire che mi piace. Dovrebbe essere la copia della fragranza Lush "American Cream" (non conosco).

Water Lily: talcata, leggera e delicata: fa proprio per me.

Spa Fresh: è terribile! A me ricorda un ambulatorio medico o piuttosto un detergente per pavimenti. Bocciatissima!

Enchantement: fiorito ed agrumato. Mi piace.

Clean & Fresh: lo trovo adatto per un bagnoschiuma e mi ricorda vagamente il Pino Silvestre.

Milk: sa di latte bollito, buono da "correggere" con altre fragranze.

Wild Flowers: più pungente delle altre fragranze fiorite che ho scelto, sento  una nota fruttata e poi la parte fiorita.

Cucumber: fresco fresco e buono buono. Magari da associare ad altro.

Davinia: ispirato alla profumazione del Dove... buonissimo.

Carena: ispirato alla profumazione delle creme Nivea: me lo berrei!

English Rose: assomiglia molto al vero profumo di Rosa ma lontano dalla profumazione dell'Acqua di Rose Robert's che vado cercando. 

25 ottobre 2010

Maschera pre-shampoo

Mi sono preparata una maschera per i capelli da utilizzare prima dello shampoo come impacco e mescolare con il latte in polvere (che dovrebbe dare corpo ai capelli con un uso costante ed io non chiedo di meglio, ma ve ne parlerò più avanti sperando di ottenere dei risultati apprezzabili) o con la polvere di hennè per fare degli impacchi per ravvivare un po' il colore quando non ho voglia di farmi proprio l'hennè.
In realtà, è sopratutto un balsamo: ideale se avete dei capelli grossi che hanno bisogno di nutrimento e di essere districati per bene.
Io non potrei mai :-)

 Patty's Maschera Pre-shampoo 

Acqua a 100%
Glicerina 5

Olio di Broccoli 2.8
Olio di Camellia Sinensis 0.7
Olio di Vinaccioli 5
Olio di Ricino 0.8
Olio di Mandorla Dolce 0.7
Esterquat (Dehyquart F45, condizionante) 8
Alcohol Cetilico 5

Phenonip 0.5 (conservante)
Pantenolo 2
Profumazione:
Fragranza Milk (di Gracefruit.com)
Estratto aromatico di Caramello (di Aroma-Zone.com)
Estratto aromatico di Vaniglia (di Aroma-Zone.com) 


Procedimento:

Trovate tutte le istruzioni su come preparare un balsamo
qui.

Ingredienti&Sostituzioni

Oli: sono un 10% del totale, mi sembrava una buona percentuale per non appesantire troppo i miei capelli fini (anche se poi si lava tutto, non voglio rischiare).

Ho utilizzato l'olio di Broccolo e di Camellia perché avevo due campioncini presi su Aroma-Zone che era il caso di usare una volta per tutte.
  • L'olio di Broccolo: ha proprio un odore da cavolo (questo lo rende automaticamente un olio non indispensabile). Su Aroma-Zone, dicono che lucidi i capelli al pari dei siliconi, che li districhi e che riduca l'elettricità dei capelli.... mmm... ci vogliamo credere? Forse ci credevo veramente quando l'ho acquistato...! 
  • L'olio di Camellia Sinensis: l'olio di the verde. Sempre su Aroma-Zone, lo definiscono l'olio di bellezza delle donne giapponesi... probabilmente mi sono lasciata imbambolare. 
Col senno di poi e per come la penso adesso, trovo un po' inutile l'andare alla ricerca di oli tanto particolari o esotici quando ci si può benissimo arrangiare con altri molto più facilmente reperibili (a parte gli "oli" sintetici a pallino verde che sono insostituibili ih ih) che probabilmente hanno le stesse caratteristiche.
In generale quindi, utilizzate gli oli che preferite o avete in casa.

Alcohol cetilico: usato al 5%, ha prodotto un balsamo densissimo da vasetto che io trovo più agevole spalmare sulla capa :-) che non è altro che quello della foto in alto.

Profumazione: questo balsamo profuma di biscotti al burro. Partendo dalla fragranza Milk di Gracefruit che sa di latte bollito, ho aggiunto a naso gli estratti di Caramello e Vaniglia. Non è proprio il mio genere, ma non mi dispiace.

Impressioni

L'ho utilizzato mescolandolo al latte in polvere, come vi dicevo, e nonostante sia la cosa più densa che abbia creato... sorpresa! Si è lavato via tutto senza lasciare i capelli pesanti. E dopo lo shampoo i capelli erano morbidi morbidi. 

19 ottobre 2010

Gelatine da doccia ripiene

Dopo un bel po' di tempo, ho voluto provare a rifare le gelatine da doccia in stile Lush (sapete quanto mi piaccia copiare i loro buffi cosmetici) e mi sono anche ispirata alla ricetta di una Lolina - che trovate qui - in cui viene aggiunto un cuore "cremoso"... dovevo provare anche questa ovviamente!
La mia ricetta è un po' diversa da quella originale perché mi erano venute due ideuzze alternative che volevo mettere in pratica.

Gelatine da doccia "ripiene"

Burrini
13 gr olio di cocco non frazionato
15 gr di burro di Karité
2 gr di olio di Vinaccioli
Aperoxid TLA q.b.
Fragranza Big Bobble
Colorante: miscela di miche e ossidi di ferro

Gelatine
4 fogli di colla di pesce Pane Angeli
Fragranza Big Bobble

Procedimento
Innanzi tutto, ho preparato i burrini.
Gli ingredienti per i burrini.
In un piccolo contenitore, stemperate il colorante che è in polvere nei 2 gr di olio così sarà più facile poi incorporarlo in seguito (consiglio di farlo sempre in questo tipo di preparazioni)
Fate sciogliere a bagnomaria il karité e l'olio di cocco non frazionato (che sia quello solido  diciamo) e mi raccomando, toglieteli dal fuoco non appena il tutto è sciolto. 
Aggiungete l'olio+colorante e qualche goccia di antiossidante (l'Aperoxid TLA).
In seguito, lasciate raffreddare 5 minuti ed aggiungete la fragranza, io ne ho scelto una chiamata Big Bobble: è uguale alle gomme che mangiavo da bambina.
Versate i grassi fusi nelle formine - le mie sono quelle dell'Ikea - e cacciate in congelatore.
A tal proposito, vi consiglio di scegliere una fragranza "potente" che renda bene perché il giretto nel freezer non farà certo bene alla profumazione, che tende a svanire.
Scegliete inoltre, una profumazione in sintonia con quella del detergente delle gelatine o non profumate affatto così da non sbagliare.

E' la volta delle gelatine.
Per prepararle potete utilizzare un bagnoschiuma/docciaschiuma fra quelli che avete in casa oppure utilizzare una base neutra e profumarla e colorarla a vostro piacimento o creare una docciaschiuma da zero. A voi la scelta.
Una volta che avete pronto il vostro detergente, mettetelo in disparte :-) e prendete i  fogli di colla di pesce e, come da istruzioni sulla confezione, lasciateli 10 minuti in ammollo in acqua fredda.
Passato il tempo necessario, strizzate i fogli ed aggiungeteli al detergente e mettetelo a scaldare mescolando finché la colla di pesce non si è sciolta del tutto.
A questo punto, lasciate raffreddare un po'.

Pronti a diventare gelatine!
Nel frattempo, tirate fuori dal frigo i burrini. A questo punto, versate il composto delle gelatine negli stampini scelti al fine di creare una base dove ci immergerete il burrino per poi coprirlo con altro composto gelatinoso :-)
Ripetete l'operazione per ogni gelatina che intendete creare.

Nella foto a sinistra, potete vedere i miei burrini appena usciti dal congelatore, il detergente appena fatto seguendo questa ricetta - con tanto di bolle annesse - e i fogli di colla di pesce in ammollo.

Mi raccomando di non toccare il burrino mentre è nella formina perché potrebbe tendere a sciogliersi e perdere la sua forma originale (mannaggia alle mie manacce!), la prossima volta proverò a fare dei burrini meno morbidi anche se inizialmente, avevo proprio voluto crearli così per ottenere un cuore veramente cremoso... non avevo tenuto conto però che con il calore del composto detergente+colla di pesce, tendono a sciogliersi un po'.
Comunque, cerchiamo di fare tutto piuttosto velocemente per infilare le gelatine nel freezer.

Sostituzioni
- Utilizzate i burri che avete in casa (il famoso karité de I Provenzali da solo che si trova al supermercato è ok) così come l'olio che preferite.
- Utilizzate l'antiossidante che avete: Aperoxid TLA, Antiranz di Behawe.com, Oleoresina di Rosmarino o il Tocoferolo.
- Coloranti: che si possano stemperare negli oli, quindi non vanno bene i coloranti alimentari per dolci che sono idrosolubili.
- Come dicevo, il detergente ovviamente non dev'essere per forza spignattato da noi.

Impressioni 
Dopo un'oretta scarsa al gelo le nostre gelatine ripiene sono pronte!


Ecco qui le gelatine con il cuore cremoso, che ho provato questa mattina sotto la doccia... come sempre, lavarsi con delle gelatine è un po' comico ma non è male la cremina all'interno. Solo per chi ha voglia di divertirsi sotto la doccia :-)


Avendo finito i burrini, ho utilizzato il composto rimanente per fare delle gelatine semplici. Devo dire che 4 fogli di colla di pesce per 100 gr di detergente sono una dose ottimale per ottenere delle jelly morbide ma solide che quindi non si sfaldano appena le prendete in mano.
Ammetto che potrebbe essere un po' dispendioso, tuttavia tenete conto che con queste quantità ne ho ottenuto sei rotonde e tre a forma di cuore che vedete in foto.

E sulle gelatine mi pare di aver detto tutto, se ci sono domande, non esitate ad usare i commenti. A presto!