25 settembre 2009

Detergente lavapiatti

Eccomi qui con le ricette dei detergenti lavapiatti che ho sperimentato di recente e che funzionano benissimo, ormai il Nelsen mi fa un baffo

Da notare che si trattano di detergenti ecobio perché chissà quanto lavapiatti consumiamo e gettiamo giù dallo scarico del lavandino... se magari inquina un po' meno è anche meglio, no?

E poi, aspetto da non sottovalutare, a spignattarlo a casa risparmio un bel po'! Purtroppo, diciamocelo, i detergenti eco non sono molto economici anche se spesso la convenienza dipende da come utilizziamo il detergente, bisognerebbe cercare di evitare gli sprechi.



Detergente lavapiatti 

La prima ricetta è stata pubblicata sul forum di Lola, da Lilli. La ritrovate qui ma la pubblico lo stesso (è per un litro):

Acqua a 1000
Aceto 25 gr
Alcol da liquori 90° 100
Glicerina 30

Decyl Glucoside/Coco Glucoside 200
Cocamidopropyl Betaine 200
Profumazione a scelta


Procedimento:

Due contenitori: in uno acqua+aceto+alcol+glicerina; nell'altro i tensioattivi.
Versate gli ingredienti idrofili nei tensioattivi e mescolate. Controllate il ph che però grazie all'aceto dovrebbe essere già a posto.

Ed ecco pronto il vostro lavapiatti!

Come dice Lilli nel topic, il risultato è piuttosto liquido (l'alcol che smonta tutto, i tensioattivi che non addensano granché) e quindi se desiderate, potete gelificare la fase acquosa con la Xantana (si fa come le creme)
Comunque sgrassa bene e non è affatto aggressivo.


Detergente lavapiatti concentrato 

Questa ricetta invece l'ho pensata io ed il risultato è un detergente più concentrato, infatti ha una SAL (sostanza attiva lavante = quantità di tensioattivi puri nel detergente) maggiore rispetto al precedente, perciò ne basta davvero poco.
Inoltre, non vi posso descrivere la soddisfazione quando mia madre mi ha detto che le pareva meglio del lavapiatti abituale: vittoria!! Avessi avuto una coppa in mano, l'avrei alzata al cielo!

Ma ecco qui la ricetta:

Acqua a 1000
Sale 10
Glicerina 40


Sodium Lauryl Sulfate (in polvere) 200
Cocamidopropyl betaine 150
Cocoglucoside 200
Profumo: oe di Limone
Phenonip 5



Procedimento:

Due contenitori: in uno mettete acqua+ sale + glicerina. Nell'altro i tensioattivi, la profumazione e il conservante (se lipofilo, se invece il vostro è idrofilo va nell'acqua ovviamente).
Quindi versate la fase acquosa nei tensioattivi e mescolate fino ad ottenere il vostro detergente. Controllate il ph e portatelo a 6 con dell'acido citrico.


Ingredienti:
  • Glicerina: serve per evitare che le mani si secchino troppo, nella mia ricetta ho abbondato un po' perché mia madre ha le mani ha le mani piuttosto delicate.
  • Alcol a 90°: nella prima ricetta fa da conservante ma ho scoperto da poco che i tensioattivi non reggono l'alcol in altre parole, il detergente si liquefà. Di conseguenza, nella mia ricetta ho preferito il solito Phenonip: vedete un po' voi come preferite :-)
  • Sodium Lauryl Sulfate: mai lo userò per un bagnoschiuma, ma devo dire che sui piatti il suo sporco lavoro lo fa egregiamente! (E qui mi domando quanto aggressivo sia sulla pelle anche se eco...) Notate che anche lui addensa il detergente grazie al sale. 

Se v'interessa saperne di più su una pulizia della casa più "intelligente" e più rispettosa dell'ambiente,  vi consiglio il sito Detersivi Bio Allegri dove troverete molti consigli utili ed interessanti... e scommetto scoprirete tante cosine che non immaginevate nemmeno

Alla prossima!

22 settembre 2009

Sull'arte di preparare una crema (cosmetica) Cap. II

Mi sono resa conto che c'è bisogno di ulteriori precisazioni su come si realizza una crema cosmetica e allora mi dilungherò in qualche spiegazione, ho la vocazione della maestrina e queste cose mi divertono!

Per scrivere questo post, mi sono ispirata alle domande che mi sono state poste via mail ed ho pensato che le risposte potessero essere utili anche ad altri miei lettori.

Siccome voi sapete che molto di quello che so, è dovuto alla mia frequentazione dell'Angolo di Lola, ero indecisa se aprire un post e ripetere a mena dito quello che ho imparato dal forum... ma direi che non ha senso che ripeta con parole diverse - aggiungendo delle imprecisioni magari - gli "insegnamenti" della mia guru spignattatoria!
Perciò, vi rimanderò spesso al suo forum volenti o nolenti :D

Partiamo da una ricetta esemplificativa di una crema ottenuta con il metodo a caldo:

FASE A
Acqua a 100
Xantana 0.1
Carbobol Ultrez 21 0.5
Glicerina 2


FASE B
Olio di Jojoba 1
Squalene Vegetale 1
Olio di Germe di Grano 2
Burro di Karitè 1
Insaponificabile di Avocado 1
Tocoferile Acetato 1
Aperoxid TLA 1 goccia
Alcohol Cetilico 1
Metilglucosio Sesquistearato 3


FASE C
Oleolito di Calendula (in olio di Riso) 2
Bisabololo 0.5
Nano Lpd's Multivitamin (Nanosomi Vit. A C F E) 3
Sodio Ascorbil Fosfato 0.5
Sodio Jaluronato soluzione 1% 2.5
Allantoina 0.5
Pantenolo 2.5
Phenonip 0.5

Profumazione
Colorante eventuale


Che cappero vuol dire FASE A, B o C?
Sono le 3 fasi di cui è composta la crema e che poi verranno unite per creare la nostra emulsione.
Cercherò di spiegarle una per una cercando di dare una spiegazione più semplice possibile.

FASE A
La fase A è la fase acquosa, composta quindi dall'acqua demineralizzata (o idrolato o infuso) e:
- da uno o più addensanti (o forse sarebbe meglio dire gelificante? O modificatore reologico? ) che servono ad "intrappolare" l'acqua e sono utili sia perché aiutano a rendere la crema più o meno densa e, da non sottovalutare, aiutano la stabilità della crema nel tempo, che non si separi insomma.
Quelli che io di solito utilizzo sono la gomma Xantana e il Carbomer (ce ne sono di diversi tipi), la prima di origine vegetale mentre il secondo sintetico:; vi sono poi l'Idrossietilcellulosa, la gomma di Guar e molti altri; per maggiori informazioni, vi rimando al forum di Lola.
- attivi idrosolubili (che si sciolgono in acqua) e non termosensibili che non "soffrono" al contatto con il caldo e che si possono scaldare.
Si può aggiungere quindi la glicerina che però ha il ruolo fondamentale di aiutare a disperdere la xantana per poi formare il gel (come si fa lo trovate qui.)
Comunque di attivi che reggono il calore non ce ne sono poi così tanti e comunque sempre meglio aggiungerli in fase C così che mantengano intatte le loro qualità.

FASE B
Composta da:
- i grassi: oli e burri non termosensibili
- emulsionanti: servono per unire la fase acquosa a quello grassa (si sa che acqua e olio non si emulsionano da sole). Salvo eccezioni (come l'emulsionante MF), gli emulsionanti si sciolgono assieme agli oli. Di solito utilizzo Alcohol cetilico+Metilglucosio Sesuistearato che sono i più usati dalle spignattatrici italiane, ma ce ne sono un'infintà tra ecobio e non, come Montanov68, Xyliance, Cera n°1 di Aroma-Zone.com, Emulsionante MF+Emulsionante VE, Lamecreme, Tego Care 450, ecc (Sono i nomi commerciali)
- qualche attivo liposolubile non termosensibile: il Tocoferile Acetate, il Tocoferolo, lo Squalano.
- e il vostro antiossidante di fiducia: l'Aperoxid TLA o l'Antiranz di Behawe.com.
- polveri tipo Dry Flo Pc (amido modificato che serve mitigare l'untuosità degli oli) o l'argilla se volete fare una maschera per il viso, ad esempio. Se le mettete alla fine, fanno i grumi.

FASE C
La fase C, è la fase "a freddo", gli ingredienti vanno aggiunti quando la crema sta sotto i 40°, vale a dire quando toccate il contenitore e non vi scottate.
Ci vanno tutti gli ingredienti che non rientrano nelle precedenti:
- attivi che non reggono il calore (la maggior parte come abbiamo visto)
- gli oli che volete mettere in formula ma che non reggono il calore (non esageriamo però)
- aggiungo il gel d'aloe che non adrebbe scaldato, a volte c'è chi lo fa ma io temo che le sue proprietà vadano bruciate
- profumazione
- conservante

Capitolo Attivi
Ci sono 7 miliardi e mezzo di attivi cosmetici ma per i principali (ed altro) vi rimando all'esaurientissimo topic scritto da Lola, dove troverete:
Allantoina
Bisabololo
Pantenolo
Proteine Idrolizzate liquide
Retinyl Palmitato /Vitamina A
Sodio Jaluronato
Tocoferolo e Tocoferile Acetato
e fate un bel click qui!

Come avrete avuto modo di vedere, ne uso anche altri nelle mie ricette che di solito acquisto per la curiosità di provarli... e per le mani bucate che mi ritrovo.
Siccome so che non è facile starci dietro, di solito alla fine di ogni ricetta spiego a grandi linee cos'è, come funziona e perché l'ho acquistato per ogni nuovo ingrediente.
E siccome le spiegazioni ci sono sparse per il blog, ho aggiunto appositamente il motore di ricerca qui a lato che funziona benissimo inserendo il nome della sostanza che v'interessa.
Se non lo descrivo nella mia ricetta, vuol dire che l'ho già inserito in precedenza.
Vi chiedo di prendervi solo due minuti per fare questa ricerca. ;-)
Se poi v'interessa saperne di più, non posso che consigliarvi sia il forum di Lola che Sai cosa ti spalmi e trovate i link qui a lato, se non li conosceste.

Per ora mi sembra tutto, spero di avervi aiutato ulteriormente e schiarito un po' le idee e non mi pare ci sia altro da aggiungere, per il momento.

18 settembre 2009

Spray lucidante all'aceto - per capelli

Quello che vedete qui a sinistra, è lo spray lucidante all'aceto.

Brutto è brutto, lo so.
Nessuna azienda cosmetica avrebbe il coraggio di mettere in vendita una cosa del genere...

Ma come si dice, non è bello ciò che è bello ma è bello ciò che piace!
E devo dire che questo spray non è niente male a dispetto del suo colore, come dire... strano. Purtroppo, gli estratti vegetali sono tanto belli e tanto cari ma colorano di brutto... e di marrone.
E lo so che vi starete domandano "Come mai le creme che acquistiamo sono sempre belle bianche?"
Beh, è presto detto: usano estratti decolorati - che colorano sempre un po' - in dosi lillipuzziane. Semplice!
Io invece che li utilizzo dosi più umane, mi ritrovo con le creme beige e lo spray per i capelli color senape da ri-colorare con i coloranti alimentari... e vivo con la speranza che il mio spray-brutto-anatroccolo mi lucidi veramente i capelli senza bisogno dei siliconi. In effetti, l'acidità dell'aceto sui capelli favorisce la chiusura delle squame del capello stesso, rendendo così la capigliatura più lucida e morbida.

C'è anche da dire che questo mio spray non puzza di aceto: quell'odoraccio sono riuscita a coprirlo.

A parte il pistolone su quanto sia brutto, per combattere la mia pigrizia (chi c'ha voglia di preparare al momento la miscela?) è perfetto, bello (vabbè) e pronto per essere usato dopo lo shampoo!


Spray Lucidante all'Aceto
per capelli grassi

Infuso di Rosmarino Idrolato di Rosmarino30 gr
Decotto di semi di Lino 30gr
Acqua di Rose 20gr
Aceto bianco 10gr
Pantenolo 1
Proteine del latte idrolizzate 2
Estratto fluido di Edera 1

Poliglicerile 10 Laurato 2.5
OE di Geranio 10 gocce
OE di Lavanda 10 gocce
Phenonip 0.5

AGGIORNAMENTO 2014: meglio l'idrolato di rosmarino per evitare l'ossidazione! 
Altrimenti preparate la versione qui sotto ;-)

Versione semplificata

Infuso o Idrolato di Rosmarino 30 gr
Decotto di semi di Lino 30gr
Acqua di Rose 20gr
Aceto bianco 10gr

Conservare in frigo per massimo una settimana!

Procedimento:

Ho preparato un infuso di Rosmarino molto concentrato e un decotto di semi di Lino che ho fatto piuttosto liquido (pochi semi e tanta acqua sennò mi veniva il gel, troppo denso in questo caso).
Una volta raffreddati, ne ho pesato 30 gr di ognuno - il resto l'ho usato per altro - e li ho miscelati. A questo ho aggiunto l'acqua di Rose (per profumare assieme agli oe), l'aceto e gli attivi: Proteine del grano, Pantenolo e l'estratto di Ortica.
A parte ho solubilizzato il Phenonip e gli oli essenziali nel Pge 10 Laurato che poi ho aggiunto al resto.
Ho controllato il ph che è a 4: ottimo per i capelli.

Ingredienti:
  • Rosmarino: dovrebbe essere seboregolatore. Ho letto anche che gli infusi perdono le proprietà in pochi giorni... nel dubbio, ci ho provato.
  • Semi di Lino: anche loro rendono i capelli lucidi e a mio avviso li fortificano.
  • Edera: ho letto che aiuta la lucidità del capello ed è anche lei seboregolatrice per i capelli grassi.
  • Pantenolo: c'è chi dice aiuti il capello a trattenere l'acqua, a crescere più forte e chi sostiene non serva a nulla nei cosmetici. Nel dubbio...
  • Oli essenziali: li ho scelti seguendo un topic sul forum di Lola dopo aver letto pareri positivi, dovrebbero dare vita e lucentezza ai capelli; in futuro li proverò da soli (da soli non intendo puri, non si fa!) per verificare se effettivamente fanno quanto promesso. Nel frattempo, spero nella sinergia con gli altri ingredienti.
  • Aceto: bianco o di mele che dovrebbe avere un odore più gradevole. Probabilmente aiuta anche la conservazione, forse si potrebbe evitare addiritura il conservante, anche questa sarà una prova che farò.
Gli altri ingredienti li abbiamo già incontrati e trovate la descrizione cercando all'interno del blog attraverso il motore di ricerca, qui a lato.

Eco o non eco?
E' sufficiente cambiare conservante per ottenere una lozione totalmente ecobio, se siete dei puristi!

Alternative...

Se non avete la possibilità o la voglia di fare uno spray tipo questo ma vorreste beneficiare dell'azione dell'aceto sui capelli, va sempre bene fare un ultimo risciacquo con acqua e aceto.
L'odore poi non si sente, ma se proprio non lo sopportate potete utilizzare del succo di limone, l'importante è che il risciacquo sia acido così da richiudere le squame del capello e renderlo lucido.
Se volete arricchire la miscela potete aggiungere gli oli essenziali che fanno al caso vostro oppure utilizzare un infuso ad hoc al posto dell'acqua.
Le alternative sono diverse e il risultato è garantito.

17 settembre 2009

Tonico della Regina d'Ungheria

Avete mai sentito parlare dell'Acqua della Regina d'Ungheria?

In origine era un distillato di acqua di Rosmarino.
La leggenda narra che la regina Isabella d'Ungheria, afflitta da dolori reumatici, nel 1370 l'abbia ricevuta in dono un alchimista. La cura funzionò così bene da ridarle salute e gioventù.
Ecco un estratto preso da questo sito:




Io donna Isabella, regina d'Ungheria, di anni 72, inferma nelle membra e affetta di gotta, ho adoperato per un anno intero la presente ricetta donatami da un eremita mai da me conosciuto, la quale produsse su di me un così salutare effetto che sono guarita ed ho riacquistato le forze, sino al punto da sembrare bella a qualcuno. Il re di Polonia mi voleva sposare ma io rifiutai per amore di Gesù Cristo. Ho creduto che la ricetta mi fosse stata donata da un angelo. Prendete l'acqua distillata, quattro volte trenta once, 20 once (28,35 gr n.d.r.) di fiori di rosmarino, ponete tutto in un vaso ben chiuso, per lo spazio di 50 ore: poi distillate con un alambicco a bagnomaria. Prendete una volta alla settimana una dramma (3,545 grammi n.d.r.) di questa pozione con qualche altro liquore o bevanda o anche con carne. Lavate con esso il viso ogni mattina e stropicciate con essa le membra malate. Questo rimedio rinnova le forze, solleva lo spirito, pulisce le midolla, dà nuova lena, restituisce la vista e la conserva per lungo tempo; è eccellente per lo stomaco ed il petto"
(cfr . Giuseppe De Vitofranceschi, Le virtù medicinali del rosmarino, Milano 1983).


Con il tempo, la ricetta si è arricchita e le proprietà terapeutiche hanno cominciato a venir trascurate in favore di quelle cosmetiche ed ovviamente la ricetta si è modificata ed arricchita nel tempo.

Ho letto per la prima volta di quest'acqua nel libro Gocce di Bellezza di Mara Bertona (si definisce un manuale di aromaterapia cosmetica, è carino e di semplice lettura) che dà anche qualche ricetta da cui prendere spunto per riprodurla e cercando poi sul web, ho trovato proprio una ricetta di quest'acqua su Sai cosa ti spalmi (ti pareva!) firmata Lola (Ri-ti pareva!): si trova qui.

Così ho subito pensato di farci un tonico modificandola un po' perché non avevo voglia di aspettare una settimana per poi filtrare gli oli essenziali. Preferisco andare di solubilizzante e buona notte!
In mancanza, il procedimento di Lola è ovviamente più che valido, ci mancherebbe.
E in più ci ho aggiunto qualche attivo idratante.

Questa è la ricetta Lola's:
Per 100 ml di tonico adatto a pelli grasse o miste: 10 ml di alcool buongusto e 10 ml di acqua (oppure 20 ml di vodka normale, non quella alla frutta!)

12 gocce di OE arancio amaro
12 gocce di OE limone
12 gocce di OE rosmarino

acqua di rose 40 ml
acqua di fiori d'arancio 40ml

e questo è il tonico Patty's:

Tonico della Regina di Ungheria

Acqua demineralizzata a 100
Acqua di Rose 40
Acqua di Fiori di Arancio 40
Glicerina 2
Umectol 3
Pantenolo 1

Poliglicerile 10 Laurato 2.5
OE di Arancio dolce 12 gocce
OE di Limone 12 gocce
OE di Rosmarino 12 gocce

Phenonip 0,5

Realizzazione:

Dapprima ho solubilizzato il Phenonip (oleoso) e gli oli essenziali nel Poliglicerile 10 Laurato per poterlo così inserire in questo prodotto a base d'acqua: ciò vuol dire mescolare assieme Pge 10 Laurato, gli oli e il Phenonip finché spariscono le gocce oleose.
Poi ho aggiunto all'acqua tutti i principi attivi idrosolubili: Umectol, Pantenolo, Glicerina.
Alla fase acquosa, ho aggiunto il resto e modificato il ph fino a 5.
Infine, l'ho colorato a piacimento (giallo questa volta).



Sugli ingredienti:
  • Acqua di fiori d'arancio: se non avete l'idrolato, potete acquistare quella che si utilizza per fare la Pastiera Napoletana; si trova nel reparto dolci del supermercato (io ho fatto così).
  • Non avendo oe di arancio amaro, ho usato quello dolce... si fa quel che si può!
  • Alcool: non mi piace usarlo sulla mia pelle couperosica... però nella ricetta originale di Lola, male non fa se non vi dà fastidio di solito e fa da conservante.
Il risultato è un profumo fresco, agrumato e verde... non so descrivere i profumi ma non saprei ugualmente come definirlo, di sicuro è molto piacevole e particolare.

Da provare, questo elisir di eterna gioventù...

(Vabbè, ne riparleremo fra qualche decennio!)

13 settembre 2009

Crema doposole 2009: Multivitamina con estratto di Calendula

Lo so che ormai è troppo tardi per la ricetta del doposole, ma credevo di averla persa e l'ho ripescata solo ora.
Tuttavia, potrà tornare utile per il prossimo anno

Generalmente una crema doposole dev'essere lenitiva per curare - termine improprio per un cosmetico - la pelle arrossata e antiossidante per combattere i radicali liberi in eccesso che si formano anche grazie all'azione delle radiazioni solari. Per capire meglio, vi segnalo questo articolo di facile comprensione anche per noi ignoranti in materia: click!


Crema doposole 2009

Acqua a 100
Xantana 0.1
Carbobol Ultrez 21 0.5
Glicerina 2

Olio di Jojoba 1
Squalene Vegetale 1
Olio di Germe di Grano 2
Burro di Karitè 1
Insaponificabile di Avocado 1
Tocoferile Acetato 1
Alcohol Cetilico 1
Metilglucosio Sesquistearato 3

Oleolito di Calendula (in olio di Riso) 2
Bisabololo 0.5
Nano Lpd's Multivitamin (Nanosomi Vit. A C F E) 3
Sodio Ascorbil Fosfato 0.5
Sodio Jaluronato soluzione 1% 2.5
Allantoina 0.5
Pantenolo 2.5
Aperoxid TLA 1 goccia
Phenonip 0.5

Profumazione a scelta


Procedimento:

Le indicazioni le trovate qui.


Sugli ingredienti:

~Attivi Antiossidanti
  • Nano Lpd's Multivitamin (Nanosomi Vit. A C F E): attivo in nanosomi che mi pare venda la Farmacia Vernile o qualcosa di simile che va bene uguale per noi spignattatori. Ecco gli ingredienti visti al biodizionario.it:
Aqua, Glycerin, Lecithin, Sorbitol,
Xanthan Gum, Sodium Ascorbyl
Phosphate, Tocopheryl Acetate, Glyceryl
Linoleate, Glyceryl Linolenate, Retinyl
Palmitate, Disodium Edta, Phenoxyetanol,
Methylparaben, Butylparaben, Ethylparaben,
Propylparaben, Isobutylparaben
  • Sodio Ascorbyl Fosfato
  • Tocoferile Acetato: in realtà ha una blanda azione antiossidante sulla pelle ma al momento il Tocoferolo non l'avevo (e se ce l'avete aggiungete anche quello!, ma ho letto che è in realtà emolliente e cicatrizzante quindi male in un doposole non fa!

~Attivi lenitivi

  • Oleolito di Calendula: lo sanno anche i muri che è lenitiva
  • Bisabololo: componente dell'olio essenziale di Camomilla con proprietà lenitive e disarrossanti.
  • Pantenolo

Ovviamente di attivi antiossidanti e lenitivi ne esistono molti, la scelta sta a noi: quelli che vi presento, sono i più comuni e che quando ho creato questa crema, avevo in casa... ovviamente.


~Altri ingredienti
  • Aperoxid TLA: è un antiossidante per gli oli eco, evita che questi irrancidiscano e in una crema ci sta sempre bene. Si trova da Vernile, altrimenti va benissimo l'Antiranz che usavo fino a poco tempo fa di Behawe.com. Ingredienti:
TOCOPHEROL, LECITHIN, ASCORBYL PALMITATE, CITRIC ACID
  • Phenonip: non ne ho mai parlato e me ne accorgo solo ora; si tratta di un conservante composto da una miscela di Parabeni in Fenossietanolo. Beh, non è ecobio di sicuro ma ho scoperto che gli unici conservanti bio disponibili agli spignattatori mi fanno irritazione... Vi lascio un link dal forum di Lola per capirci qualcosa in più e l'inci secondo biodizionario.it:
Phenoxyethanol, Methylparaben, Butylparaben, Ethylparaben, Propylparaben
  • Insaponificabile di Avocado: acquistato su Aroma-Zone.com, come tutti gli insaponificabili aiuta a stimolare il collagene rendendo la pelle più elastica. E' quindi anche un buon attivo antiage. AZ lo dà anche con proprietà anti-infiammatorie. Direi che si può dire lo stesso dello Squalene.


Eco o non eco?

Basta togliere il carbomer e il Phenonip ed ecco che avrete una crema naturale ed eco (ma più liquida per via della sola xantana).


Per quanto riguarda la crema in sè, non si può dire che sia leggera; io la trovo nutriente ed emolliente ma non unta, mi piace sulla pelle un po' stressata da una giornata di mare ma da non utilizzare sempre nelle calde giornate estive.
Ecco qui la mia creatura:

Purtroppo ho avuto dei problemi con il carbomer e se notate dei grumetti fu colpa sua

Mi pare di aver detto tutto e di non aver scritto cavolate soprattutto!

Vi mando un saluto alla prossima ricetta!

8 settembre 2009

Gel viso Pelle di pesca

Avevo promesso la ricetta del lavapiatti concentrato ma ho cambiato idea perché con questi tensioattivi stavo diventando piuttosto noiosa, nevvero?
Sarà per la prossima volta, promesso - e più che una promessa e una minaccia!

Bando alle ciance, passo subito a questa ricettina stra-semplice ma che adoro già.
Si tratta di un gel per il viso ricco in attivi idratanti da utilizzare prima della crema in inverno quando magari sentiamo la pelle del viso più secca del solito o da solo in estate quando non tolleriamo la crema per il troppo caldo.
Tra l'altro, in quanto spignattori, abbiamo la possibilità di crearci ogni tipo di prodotto in base alle nostre esigenze così, ben sapendo come impazzisce la mia pelle d'inverno, ho deciso di creare dei gel per ogni evenienza da accoppiare alla mia solita crema (che per l'autunno devo ancora concepire, uno di questi giorni mi ci metto).


Gel viso "Pelle di Pesca"

Acqua a 100
Natrosol (Idrossietilcellulosa) 1.5
Glicerina 3
Aquashuttle 2.5
Sodio Jaluronato soluzione 1% 2.5
Sodio Lattato soluzione 60% 5
Allantoina 0.5
Pantenolo 2
Proteine del latte (liquide) 1
Estratto fluido di Liquirizia 1 (facoltativo)
Phenonip 0.4 (10 gocce)
Poliglicerile 10 laurato 1
Profumazione a scelta (in questo caso: estratto aromatico di Pesca 3 gocce)
Colorante a scelta


Procedimento:

Si scalda l'acqua fino a circa 70 gradi, quindi si aggiunge il Natrosol, si mescola fino a completo scioglimento della polvere e si lascia raffreddare.
Una volta freddo, il gel si sarà formato e si possono perciò aggiungere gli attivi.
Disperdete l'Allantoina negli attivi liquidi (sodio jaluronato o sodio lattato singolarmente) e comunque potete mescolarli tutti assieme ed aggiungerli al gel mescolando.
Infine, ho solubilizzato il Phenonip nel Poliglicerile 10 Laurato perché temevo che il gel non fosse abbastanza denso per reggere questo conservante oleoso (cercate con la ricerca a destra per scoprire come si fa). Se il vostro conservante è idrosolubile, questo passaggio non è necessario.
Se si formano bolle nel gel, spariranno completamente dopo qualche ora.



Note sugli ingredienti:

--> Aquashuttle: un idratante in nanosomi (qui per le spiegazioni scientifiche che non saprei dare) che per questa sua caratteristica, penetrano più a fondo nella pelle degli attivi "normali". Questa è la composizione:

WATER (AQUA), GLYCERIN, LECITHIN, SORBITOL, XANTHAN GUM,
LAMINARIA DIGITATA EXTRACT, DIATHOMEACEOUS EARTH, DISODIUM
EDTA, PHENOXYETANOL, METHYLPARABEN, BUTYLPARABEN,
ETHYLPARABEN, PROPYLPARABEN, ISOBUTYLPARABEN.
In vendita presso la farmacia Vernile e cercando su Google troverete maggiori informazioni.

--> Sodio Lattato: è un sale sodico dell'acido lattico.
Io lo A D O R O! Lascia veramente una pelle di pesca, nel vero senso della parola! La prima volta che l'ho utilizzato sono rimasta così O_O Da accarezzarsi continuamente il viso.
So che è in vendita presso Gracefruit (puro, in polvere) oppure The Soap Ktichen (liquido, sarebbe da chiedere in che % la soluzione), un sito inglese che non ho avuto modo di provare.
E' utilizzato anche dai saponieri perché si dice migliori la consistenza del sapone, finora non ho provato e devo dire che lo considero troppo prezioso per farlo entrare in contatto con la soda...

--> L'estratto di liquirizia non è propriamente idratante ma mi andava di aggiungerlo visto che è utilizzato nei prodotti per pelli sensibili come la mia e male non mi farà.


Eco o non eco?

Questa ricetta, si può dire sia eco tranne che per il conservante a base di Parabeni che si può tranquillamente sostituire e l'Aquashuttle che si può omettere ed aumentare di conseguenza il sodio jaluronato (capirete comunque che la dose di EDTA contenuta non sarà così massiccia).


Comunque, non vi posso dire che profumo abbia questo gel viso - è l'estratto aromatico di Aroma-Zone.com - e che pelle morbida e levigata lasci dopo poche applicazioni.
Per me è promosso a pieni voti!

5 settembre 2009

Gel doccia a confronto

E' da un po' di tempo che mi dedico soprattutto agli spignattamenti con i tensioattivi, all'inizio non volevo proprio saperne per paura di combinare troppi casini - sopratutto con gli shampoo - ma ho finito per trovare piuttosto affascinante la "scienza dei detergenti" perché non sai mai cosa ti viene fuori...!
E come previsto, puntualmente i casini li combino

Tra le mille prove che ho fatto per capirli meglio, ho pensato di proporvi questo semplicissimo raffronto tra due detergenti - in questo caso due gel doccia - del tutto simili, che differiscono solo per il tensioattivo anionico primario... che poi ho capito che è quello a fare la vera differenza.
Alla fine, nonostante le spiegazioni di Lola sul forum che frequento credo sia utile oltre che divertente, anche fare delle prove per renderci conto di cosa abbiamo fra le mani.

Nel primo ho utilizzato il Sodium Laureth Sulfate che (sono quasi sicura di averlo già descritto, ma repetita juvant) è un tensioattivo anionico, largamente usato nei detergenti in commercio. Non è ecologico perché ha una parte petrolifera ma ha una buona biodegradabilità, da solo è piuttosto aggressivo MA assieme alle betaine (come ad. es. la cocamidopropyl betaine) la sua aggressività si riduce sensibilmente e a tal proposito, vi rimando ad una discussione in proposito sul forum di Promiseland.
Perché lo uso? Di solito solo negli shampoo perché ha una bagnabilità più alta dei tensioattivo eco (cioè, fa si che lo shampoo si distribuisca meglio sulla cute) e poi perché purtroppo, i miei capelli grassi non vanno d'accordo con gli shampoo ecobio... che ve lo dico a fare, sarò l'eccezione che conferma la regola!
Da un punto di vista pratico, si addensa con l'aggiunta di sale da cucina cercando di non superare mai l'1% che poi secca la pelle.
Infine, vi prego, non credete alle voci che lo danno come cancerogeno!

Nel secondo gel doccia, ho utilizzato il Sodium Lauroyl sarcosinate che è ecobio. In quanto tale, è forse il più utilizzato dai produttori di cosmesi bioeco.
In effetti, è più delicato del precedente e fa meno schiuma. Si addensa a ph attorno al 5.

Ma ora passiamo finalmente alle ricette dei gel doccia che ho concepito con la mia testolina

Gel doccia in due versioni

VERSIONE 1
profumata al bambù (buooono)



Sles 30
Cocamidopropyl Betaine 15
Disodium Cocoamphodiacetate 6
Decyl Glucoside 5

Acqua a 100
Sale 1
Glicerina 3
Phenonip 0.5
Profumazione
Colorante

Qui trovate il procedimento per realizzarlo.


VERSIONE 2
profumata alla Mora



Sodium Lauroyl Sarcosinate 30
Cocamidopropyl Betaine 15
Disodium Cocoamphodiacetate 6
Decyl Glucoside 5

Acqua a 100
Glicerina 3
Phenonip 0.5
Profumazione
Colorante

Qui il procedimento per la realizzazione di questo gel doccia.


Come vedete la formula è pressoché la stessa e qui a sinistra potete vedere il risultato.
Così in foto non si nota molta differenza, ma vi posso assicurare che il gel doccia a base di Sles - giallo - è più denso, quando si versa non scivola dalle mani esattamente come quelli che acquistiamo (e allora se è il tensioattivo più utilizzato, un motivo ci sarà!).
Per quanto riguarda quello rosso, non si può dire che sia completamente liquido come l'acqua ma non denso quanto vorrei. Direi che ha bisogno di un "aiutino": un addensante magari eco come la gomma xantana o naturalmente quello che preferite.

Ovviamente tutto questo è la scoperta dell'acqua calda! Chiunque traffichi con i tensioattivi lo sa meglio di me :D

Diciamo che di solito preferisco utilizzare il sarcosinate per amore dell'ecobio ma se devo preparare qualche regalino spignattato magari mi butto sullo sles perché spesso ci si aspetta da me un prodotto che assomigli il più possibile a quelli in commercio (nei limiti delle mie capacità s'intende, mica sono Lola io ).

Per quanto riguarda gli altri tensioattivi utilizzati, credo di aver già dato qualche spiegazione in precedenza e potete cercarle utilizzando il motore di ricerca qui a lato altrimenti, sarà ben lieta di completare le informazioni.

Infine vi anticipo già che anche il prossimo articolo sarà dedicato ai detergenti (aridaje!) ma questa volta per i piatti... andrò un po' off topic rispetto all'argomento del blog ma, contro ogni aspettativa, il mio lavapiatti è quasi meglio di quello acquistato!
Chi l'avrebbe mai detto?

Alla prossima!

1 settembre 2009

L'idea del rientro

Eccomi qui! Tornata dalla Puglia (a dir poco stupenda) da pochi giorni e alla solita vita di sempre... e ovviamente sono tornata ai miei spignatti visto che mi ero un po' arenata ed ora ho bisogno di riempire nuovamente il mio armadietto.
Quindi in questi giorni vi posterò sicuramente qualcosa di nuovo che spero mi faccia perdonare per la recente carenza di ricette... lo so, sono stata vergognosa!

Oggi però, ho pensato di aprire le scatole delle materie prime, fare un inventario e vedere cosa effettivamente utilizzo e cosa no... insomma, ve l'ho già detto che spesso faccio acquisti non proprio "essenziali", presa un po' dall'onda dell'entusiasmo, mi faccio prendere la mano...

Insomma, molte cose le ho prese perché credevo mi servissero e invece non le uso proprio mentre altre le ho acquistate in quantità troppo grandi.

Mentre frugavo, mi è venuta l'idea di condividere con voi la lista delle cose in avanzo per scambiarle o venderle - a prezzo d'acquisto - a qualche spignattatrice/tore che fosse interessata/o.
Posso spedire in tutta Italia o se c'è la possibilità, scambio a mano - sto in provincia di Venezia.

Scusatemi un po' quest'uso privato del blog, ma lì per lì mi è sembrata un'idea carina - fatemi sapere cosa ne pensate.

Ecco qui:

Argilla Verde
Carbonato di Calcio (Aroma-Zone.com - per il dentifricio)
Magnesio Carbonato (polvere adesiva per ciprie, ombretti e dentifricio)

Emulsionante MF (Sodium stearoyl lactylate) 20gr circa
Emulsionante VE (Glycol stearate) 20 gr circa - in accoppiata con MF
Emulsionante "Ester de Sucre" (Sucrose stearate - Aroma-Zone.com) 30gr circa

Olio di Cocco
Olio di Palma
Olio di Ricino

Burro di Karitè


Fragranza Iris
Fiori secchi di Lavanda della Provenza
Oleolito di Calendula fatto da me (in olio di riso)
Acido Citrico
Carbomer (Tego carbomer 140 - non eco)

Per ora non sono molte cose, ho delle nuove materie prime che devo ancora utilizzare e ho la vaga impressione di aver esagerato nelle quantità acquistate... vi farò sapere in futuro.
Nel frattempo, se ci fosse qualcuno interessato a quello che propongo, potete contattarmi attraverso il mio indirizzo e-mail: Paty8983(at)gmail.com e ci metteremo d'accordo.

A presto,